12/06/13

Ci vuole coraggio

VicinoFigo: "Buonasera" (detto con voce calda e profonda)
LaGiuditta: "Ciao" (sì, assomigliava più a un miao che a un ciao, ma alla fine si tratta solo di una consonante, e chi se ne frega di una consonante)
VF: "Oggi ci siamo incontrati proprio un sacco di volte" (detto con la voce calda e profonda di cui sopra)
LG: "Eh sì. (lo so, e sono state tutte queste volte in cui ci siamo incontrati realmentecasualmente a convincermi che sia un segno del destino. E anche il sole. E il fatto che stamani non sei andato a lavoro e avevi quella camicia bianca con cui eri ancora più figo. E che FS non è venuta e ci siamo visti anche senza la complicità di Puck-che-è-sempre-un'-ottima-scusa. Insomma, il destino mi chiama, e devo rispondere. Va bene, più che chiamarmi mi pare che il destino mi stia tirando per i capelli. Almeno spero. Non sono mai stata brava a capire cosa dicesse il destino. Ma, questa volta, o la va o la spacca)."
VF: "..."
LG: "Senti, ti andrebbe una pizza una sera?"
VF: "Ah. Beh. Boh."
LG: "Ah."
VF: "Non lo so."
LG: "Ah. Ehm. (Ho lasciato il gatto sul fuoco, scusa, devo andare.)
VF: "Può darsi."

Del resto, dall'uomo che se ne era già uscito con la perla del "ma per pescare bisogna uscire", cosa potevo aspettarmi?

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