25/09/12

Sono qua


Non è quel ramo del Lago di Como.
Sta più giù.

Sono qua da oggi al 2 ottobre, a casa di Lui. 
Con i suoi. 
Sua sorella. 
Sua nonna. 
Sua zia. 
I suoi amici.

Ci sarà da divertirsi, ci sarà.



P.S.: la foto è mia, fatta da me medesima. Se qualcuno la vuole, prego faccia pure ma citando sempre me medesima come fonte. Grazie.

22/09/12

Aridaje


E no. Niente.
Sono in modalità "c'ho da partire", nel caso qualcuno non se ne fosse accorto.
Mi aspetta una settimana con Lui, a casa sua.
Bello. Sìsìsì.
Peccato che c'ho da fare la valigia.
Nel senso, l'altra volta ero ridotta così:

 (la foto fa orrore, ho usato il cellulare per documentare la follia la degenerazione l'abbrutimento l'operazione)

Ovvio che avevo una lista.
Ho liste per qualsivoglia destinazione, con qualsivoglia compagnia, in qualsivoglia momento, complete di diagrammi, tabelle e comode caselle da barrare.
Però poi vedo una maglietta e che faccio, la lascio lì? E se mi sveglio una mattina con l'insopprimibile bisogno di metterla? Ok che non l'ho mai messa da quando l'ho comprata, però non si può mai sapere. E se prendo quella maglietta, vuoi lasciare a casa quei pantaloni? E quella gonna? E quei pinocchietti? E quel prendisole? E alla via così.

Poi c'avrei da finire il libro di etrusco, quello scritto dal guru che uccide i congiuntivi, perchè poi c'avrei da dedicarmi a un altro paio di libretti da 480 pagine l'uno sulla noia mortale archeologia e storia dell'arte romana.



 (le foto vengono da ibs.it)

Quindi.
Tutto 'sto panegirico era per dire che il meteo mi prevede 30° all'ora di pranzo e 14° all'ora di cena. Un'escursione termica che ucciderebbe un rinoceronte, figuriamoci me. E se non mi uccide l'escursione termica mi ucciderà il metti-sposta-ritira-porgi-trascina-perdi-ritrova-ammacca della valigia.
Valigia che non so di che riempire, ora, ma che poi si riempirà magicamente fino ad esplodere. Altro che Battisti.

A me serve Mago Merlino.


20/09/12

Lo dico anch'io



Nel senso, mentre continuo ad ascoltarla a palla, sarebbe anche il caso che iniziassi a pensare a i'cche metterci dentro.

19/09/12

Fanfara d'apertura

Ha aperto l'e-shop Benetton (un paio di giorni fa, ma tant'è, sono in ritardo).

Posto che secondo me Benetton è ottima per non sbagliare (leggi: ogni qualvolta non si voglia tentare un accostamento bizzarro, scegliere un colore fuori dalle righe, divertirsi con un accessorio inusuale), e che quindi sono una fan sfegatata vista la mia tendenza all'epic fail, e che è uno dei pochi negozi che è presente a CittadinaMedievale in plurime forme, non potevo certo farmi sfuggire l'occasione di segnarmi i miei articoli preferiti.

Quindi, in rigoroso ordine alfabetico:






Salutiamo la mia carta di credito.

 

18/09/12

Il nome è tutto

Ci sono nomi - e cognomi - che già da soli creano una sorta di sudditanza mentale.

Scruti il libro, digerisci il fatto che è stato scritto da quel tipo lì, che può essere tranquillamente usato come sinonimo della materia stessa, e ti appresti ad essere trasportata in un mondo che non conosci, felice della tua ignoranza e convinta del fatto che puoi fidarti di tutto ciò che c'è scritto. Perchè, se lo dice lui, allora è Verità. 

Peccato che, nonostante resti il guru incontrastato, ha cannato un congiuntivo su due.
 

17/09/12

Il mistero degli orari scomparsi

Oggi. Mail.
"Gentile studente (o presunto tale) ti comunichiamo con piacere che gli orari delle lezioni sono stati pubblicati al seguente link [...]. Ti preghiamo di prenderne visione e di segnare con attenzione le aule. La segreteria non si ritiene responsabile di ritardi o assenze imputabili alla disattenzione personale. Buon anno accademico."

Ma che carini. Come sono attenti. Ti avvertono pure che ci sono gli orari. E poi, con che anticipo. Mannaggia. Mi è successo di arrivare il primo giorno di lezioni e andare all'arrembaggio alla ricerca di corsi e aule perchè nessuno si era preso la briga di scriverlo da qualche parte. Mi piace 'sta cosa, sìsìsì. Certo, poveretti, chissà con chi hanno a che fare normalmente, se sono costretti a ricordare che non è colpa loro se manchi alle lezioni. Mah. Io so' mejo per fortuna.

Clicco sul link e attendo fiduciosa.
La pagina si sta caricando.
La pagina si sta caricando.
La pagina si sta caricando.
La pagina non è raggiungibile.

Vabbè.
Capita. Avranno sbagliato a scrivere il link.
Voglio dire, può succedere a chiunque.
Vado sulla homepage dell'Università.
Scelgo la facoltà.
Tra trippole e trappole arrivo alla pagina "Orari delle lezioni".
Non è stato intuitivo e immediato come può sembrare, ma l'importante è che ce l'ho fatta.
Orario delle lezioni... orario delle lezioni... mumble mumble.
Qua c'è la divisione in semestri. No.
Qua c'è la divisione in bimestri. No.
Oh. Qua c'è il link agli orari.
No. Non c'è.
In compenso c'è un avviso.

"Gli orari saranno disponibili entro il 31/09."

Non è bello illudere (non più) giovani studenti di belle speranze, ecco.

 

15/09/12

Ricognizione

Qualche foto dall'ultimo Museo che ho visitato.


Ercole - aholic

Prima dell'elettricità

Timbri

Piatto decorato in vernice nera

Qualche anello, per la serie "anche a.C. si fidanzavano"

Per chi pensa che gli archeologi cerchino tesori, il ritrovamento tipico dello scavo di età romana
Epigrafe d'atmosfera

Economia domestica


E qualche foto da un parco archeologico.
E sì, lo so che bisogna essere strani per appassionarsi a qualche sasso che si intravede tra l'erba.

Non ci crederete, ma è un tempio

Via che collegava l'area dei santuari al Foro

Strada della zona residenziale

Abitare vicino al Foro

La zona dello shopping

Dalla parte della basilica (romana)

Visione d'insieme





 In tutto ciò, indovinate dov'è che mi ha aspettato Lui?
 

14/09/12

Polka dot I love you

Non se se capita solo a me.
Quello che sguardo un po' da pio bove che vaga sullo schermo del computer, disinteressato e abbioccato, finchè non si appunta su qualcosa che colpisce le sinapsi e le manda in corto.
Ne consegue l'obbligo morale di impadronirmi del responsabile di questa intensa attività neuronale.
Mi succede sempre, ma proprio sempre-sempre-sempre, con il polka dot.
Rivestite di polka dot un articolo a caso, uno spazzolino da denti, un portasapone, un uovo di struzzo, e dovrà essere mio.
Avevo anche proposto a Lui di fare del polka dot il tema del nostro matrimonio, ma alla sesta volta che gli ripetevo cosa significa polka dot ho desistito. Non ce l'avrei fatta a rispiegarglielo periodicamente per i prossimi 10 - 15 anni.

Il sito di Maisons du Monde mi ha dato delle belle soddisfazioni:




A proposito di matrimonio, su Etsy ho trovato questa:



A tema cucina, sempre da Etsy vengono questi:






Mentre sullo shop online Teaspoon Vintage ho trovato questa:



Infine, visto che si sta avvicinando il mio (sigh) compleanno (sigh), qualche idea regalosa, ma non esattamente economica. Sono pur sempre una snob travestita.

 La borsa si trova sul sito di Zatchels:


Il pigiama invece è di Victoria's Secret:
 


Queste scarpe sono... sono... sono... inarrivabili, a meno che dal mio albero genealogico non spunti quale ultramegastramiliardario. Sono il prodotto della collaborazione tra Louis Vuitton e Yayoi Kusama. Non proprio pizza e fichi, insomma. Manco saprei dove trovarle, ma ne parlano sia qui che qui.



 

13/09/12

Fase bibligrafica - episodio 2

 Scrivi il nome dell'autore.
Scrivi il titolo del libro.
E l'anno? Ti vuoi dimenticare l'anno? E se ci fosse più di un'edizione,rischi di sbagliare e perderti qualche fondamentale nozione, qualche spostamento di virgole, qualche aggiornamento di note a piè di pagina.
E la casa editrice? Mica vorrai tralasciare la casa editrice, che per trovare alcuni testi l'unica è rivolgersi direttamente a loro e pregare.
Cerca il libro.
Trova il libro.
O non trova il libro.
Bestemmia.
Cercalo altrove.
Non c'è.
Bestemmia.
Individua la biblioteca.
Riattacca a cercare il libro.
Segna la collocazione.
Sarà "prestito ammesso"? Sarà "consultazione interna"? Sarà "metti una maglietta scollata e seduci l'addetto così che ti permetta di fare un paio di fotocopie"? 
Mistero.
Ma la maglietta scollata è sempre una buona soluzione.
Scegli un altro libro.
Come si fa a scegliere un libro?
Come si può individuare quello giusto solo dalla successione autore-titolo-anno-prezzo? 
Almeno diamo un occhio alla copertina, perdincibacco.
Che poi, vogliamo parlare della copertina rosa moscio di alcuni libri? 


(fonte ibs.it)
'Na roba che nella libreria c'ho un paio di scaffali che paiono candeggiati male. 
E poi?
E poi ricominci.
Nuovo libro, nuova corsa.
In un vortice di ricerca, di pagine scritte da altri, di apostrofi che spariscono e Codici Dewey maltrattati.
E solo alla fine realizzi.

Ti sei appuntata il programma d'esame sbagliato.

12/09/12

Il Vero Uomo

L'ho scritto più di due anni fa.
Lo sottoscrivo anche oggi.
E lo riporto, pari pari.

Il vero uomo è quello che ti offre da bere. Bailey's senza ghiaccio e senza chiederlo.
Il vero uomo è quello che ti bacia stringendoti alla vita. Un bacio lungo, profondo e passionale.
Il vero uomo è quello che ti guarda negli occhi e ti fa sciogliere. E ti fa pure dimenticare chi sei.
Il vero uomo è quello che ti prende per mano e lo seguiresti dovunque.
Il vero uomo è quello che rende divertente ogni momento che passate insieme.
Il vero uomo è quello che sa cosa deve fare, e lo fa senza chiedere il permesso.
Il vero uomo è quello che ti legge dentro.
Il vero uomo è quello che ti sfiora mentre siete in mezzo alla gente.
Il vero uomo è quello che quando sei con lui se casca il mondo ti sposti un po' più in là.
Il vero uomo è quello che ti porta a fare un fine settimana fuori dicendoti “porta lo spazzolino ma dimentica pure il pigiama”.
Il vero uomo è quello che ti prepara il caffè la mattina e te lo porta a letto.
Il vero uomo è quello che ti guarda mentre ti spogli e poi ti bacia perché sei bellissima.
Il vero uomo è quello che sa cosa dire e quando dirlo. Oppure sta zitto.
Il vero uomo è quello che il sabato pomeriggio ti passa a prendere a sorpresa, e gli piaci anche in tenuta da casalinga disperata. E aspetta senza disperare che ti prepari.
Il vero uomo è quello che ti fa sentire desiderata sempre e comunque.
Il vero uomo è quello che ha sempre una risposta alle tue domande.
Il vero uomo è quello che sa sempre come comportarsi.
Il vero uomo è quello che se ti sei sbucciata un ginocchio ti coccola come se ti avessero amputato la gamba.
Il vero uomo è quello che se gli fai vedere la tua borsa nuova non simula un educato interesse perché sa che gli educati interessi ti fanno sbroccare.
Il vero uomo è quello che sa come prenderti in giro senza far scattare il tuo essere permalosa.
Il vero uomo è quello che gli piace discutere per il puro gusto di farlo.
Il vero uomo è quello che ti stuzzica e ti spiazza.
Il vero uomo è quello che pur di vederti rinuncia a un allenamento/studio coatto/straordinari in ufficio.
Il vero uomo è quello che risponde in tempo utile ai tuoi messaggi.
Il vero uomo è quello che alla domanda “Dove andiamo?” non dà il via al balletto “Decidi te” “No, decidi te” “No, decidi te” “No, decidi te”.
Il vero uomo è quello che ti porta a vedere qualcosa di archeologico e sorride davanti al tuo entusiasmo.
Il vero uomo è quello che sa di avere a che fare con una donna e non con una femmina.
Il vero uomo è quello che ti apre la porta per farti passare.
Il vero uomo è quello che ti guarda dormire.
Il vero uomo è quello che non ti mette a scelta tra lui e il tuo lavoro.
Il vero uomo è quello che mente dicendoti che anche vestita da scavo sei molto femminile.
Il vero uomo è quello che arriva puntuale anche se sa che te sei sempre in ritardo di 10 minuti.
Il vero uomo è quello che sei hai mal di testa non pensa che sia una scusa per non dargliela.
Il vero uomo è quello che organizza una serata romantica solo perché ha voglia di emozionarti.
Il vero uomo è quello che ti vizia.
Il vero uomo è quello che tale ci è nato, perché se nasci paramecio paramecio rimani.
Il vero uomo è quello che è capace di fare una pazzia.
Il vero uomo è quello che ti è fedele sempre, comunque e dovunque.
Il vero uomo è quello che se gli chiedi se sei ingrassata risponde di no dopo averti guardata.
Il vero uomo è quello che se gli chiedi come ti sta il vestito risponde benissimo dopo averti guardata.
Il vero uomo è quello che ti porta a mangiare al McDonald perchè ogni tanto strafogarsi in compagnia è bello.
Il vero uomo è quello che non si sconvolge vedendoti sbafare una boccia di Nutella.
Il vero uomo è quello che non ti prende in giro se piangi per un film.
Il vero uomo è quello che durante un film horror ti circonda con le braccia per non farti avere paura.
Il vero uomo è quello che se ti appoggi a lui non ti dice "sant'appoggino era ieri oggi è sant'arrangiati".
Il vero uomo è quello che pur di farti contenta ti accompagna in tre diversi negozi di scarpe e non si incazza se alla fine compri una borsa.
Il vero uomo è quello che non sente minacciata la sua virilità ogni volta che dimostri di essere senziente.
Il vero uomo è quello che ti presenta i suoi amici.
Il vero uomo è quello che ti sprona a superare i tuoi limiti e ti aiuta a farlo.
Il vero uomo è quello che non fa commenti sul modo in cui guidi.
Il vero uomo è quello che ti porta a Disneyland e regredisce insieme a te.
Il vero uomo è quello che ama una vera donna.


 

11/09/12

Fase bibliografica - episodio 1

Cercare i libri necessari a preparare un esame può essere un divertente esercizio di antropologia.
Apri la pagina del sito dell'Università corrispondente all'insegnamento che ti interessa.
Cerchi la voce "testi/bibliografia".
Apri la pagina del sito della libreria online che spedisce in 24 ore gratuitamente per gli ordini superiori ai 20 euro.
Apri la pagina del catalogo online della biblioteca universitaria più vicina a te.
Apri la pagina del catalogo online della biblioteca dell'Università a cui sei iscritta, che proprio vicina a te, invece, non è.
Apri anche facciadilibro, perchè certi momenti è necessario condividerli.
E poi sei pronta a iniziare.
Se non fosse che corso che segui professore che trovi.

C'è quello che si autocita: di 25-articoli-25, 26 sono suoi. E non sarebbe nemmeno un problema, se non fosse che il periodico più noto su cui ha pubblicato è un Bollettino locale introvabile a meno che non ti abboni per i prossimi 30 anni. Come un mutuo. E con lo stesso peso economico. Che si sa, l'elitarietà intellettuale costa.
C'è quello che ha una passione per i libri antichi. Quello più recente che ha inserito è del 1929, 'na roba che alla Biblioteca Nazionale si son spaventati e la richiesta ha suscitato un fuggi-fuggi di addetti, finchè uno speleologo non si è offerto volontario per entrare nelle catacombe del magazzino e recuperarlo dalle fauci del drago che vive lì e vigila sui libri che nessuno ha mai richiesto.
C'è quello che se non conosci il lappone è inutile che segui il suo corso, perchè i testi in inglese/francese/spagnolo/tedesco sono troppo facilmente reperibili e lui non screma in base all'impegno/studio/intellighenzia. No, lui screma in base all'adattabilità linguistica. Alla fine rimpiangi la legge della giungla.
C'è quello che non gliene frega niente del gioco "tot crediti = tot ore di studio = tot pagine complessive". Lui rivoga lo stesso programma fin dal 1851, e non intende cambiarlo. Inutile fargli notare che forse dieci monografie sono tantine, considerato che il corso dura 5 settimane scarse. La ricerca dei suoi testi occupa due giorni pieni e il ricorso a vari santi protettori, lo studio non ne parliamo, che hai attaccato pagine anche davanti al wc per ottimizzare i tempi - e poi si sa, il bagno stimola la concentrazione - tranne poi andare all'esame e cavarsela con una domanda. Sugli appunti.
C'è quello che vuole far girare l'economia. Guai a far svolazzare una fotocopia in sua presenza. Guai a presentarsi con l'edizione economica - e recente - del libro che lui ha richiesto e disponibile in edizione originale con copertina rigida in seta ad un prezzo non modico ed equivalente alla tua borsa di studio annuale.
Poi c'è anche quello che, bontà sua, pare essere normale. E' raro e severamente protetto. Ma il colpo di coda è dietro l'angolo. Può sbagliare titolo del libro, invertire gli autori, indicare edizioni fantasma, consigliare siti web che non esistono. La roulette russa delle possibilità può far impazzire i più deboli. Così impari a rimpiangere la legge della giungla. 

In tutto questo, ci sono due strumenti che diventano i più fedeli amici dello studente non frequentante.
Il doc delivery e il prestito interbibliotecario.
A meno che la tua biblioteca di riferimento non si trovi a CittadinaMedievale.
La mia purtroppo sì.





10/09/12

Dedicato

Io e Lui ci siamo conosciuti su un forum di aviazione.
Io cercavo informazioni tecniche che mi aiutassero a convincere FS a salire su un volo diretto a Parigi.
Lui era già lì.
E grazie a quel forum ho conosciuto anche altre persone, sia virtualmente che di persona.
Tutti legati dalla passione per gli aerei e per l'aviazione in genere.

Ed ecco perchè, con il mio cipiglio più sarcastico e uno sbrilluccichio di perfidia negli occhi, non posso fare a meno di farli inorridire.


- Fase 1: check-in e controllo bagagli (il passeggero appare preoccupato):


- Fase 2: riunione pre-volo dell'equipaggio:


- Fase 3: rullaggio


- Fase 4: decollo perfettamente riuscito


Ora.
Seriamente.
Chi non vorrebbe 'sto coso aerodinamicamente improponibile tra la sua collezione di modellini?
Lo trovate qui.

08/09/12

Succede che...

...hanno invitato Fabio Volo al Festival della Filosofia.
Euforia di alcuni.
Sdegno di altri.

Qualche link:

- quello ufficiale 

- quello che gli dà una possibilità 

- quello che lo stronca senza scampo 

- quello satirico 


Io? Io sto coi frati e zappo l'orto.
Nel senso. Io Fabio Volo lo leggo. L'ho pure citato qua, perchè quello che aveva scritto mi piaceva parecchio.
Mi sta anche generalmente simpatico, anche se poi non apprezzo - ma in generale, non su di lui in particolare - quell'atteggiamento finto blasé di quello che, avendo capito tutto del mondo, è costretto a convivere con una massa di idioti che invece non ha capito, non può capire e non vuole capire. 
Per la serie "scendiamo dal piedistallo che Socrate ne ha per tutti".
Profonda stima, ad esempio, per aver deciso di andare lì aggratis.
Che poi, se l'hanno invitato un motivo ci sarà, anche se è imperscrutabile ai più.
Non vorrei, però, che il vero motivo risiedesse nel non importa come se ne parla, l'importante è che se ne parli.

Just my 2 cents.

07/09/12

Hopeless

Antefatto. Io e Lui al centro commerciale

Negozio 1.
LG: “Oooooooohhhhhhhhhhhh tesoro, guarda che carino quell'anellino lììììììììììì.”
Lui: “Chi? Cosa? Quale? Dove siamo? Chi sono? Chi sei? Perchè? Voglio la mamma.”

Negozio 2.
LG: “Oooooooohhhhhhhhhhhh tesoro, guarda che carino quell'anellino lììììììììììì”
Lui: “Chi? Cosa? Quale? Dove siamo? Chi sono? Chi sei? Perchè? Voglio la mamma”
LG: “Ehi, Lui, perché sei sbiancato? Ho detto solo carino. Costa anche meno dell'altro. Avevi detto che me lo compravi. E adesso non puoi fare le scene al negozio. S'è spaventata pure la commessa. Usciamo. Adesso. Ggggggrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr.”

Fuori.
Lui: “E' inutile che ti arrabbi con me. Ho realizzato che cos'era un anello solo quando l'ho visto. Non è colpa mia.”
LG: “Come hai realizzato cos'era un anello solo quando l'hai visto? Un anello è un anello. E che significa che non è colpa tua? E di chi sarebbe la colpa? Mia?”
Lui: “No, non è colpa tua. E' colpa del mio cervello. Quindi non è colpa mia.”
LG: “...”

Fatto. Una pomeriggio al telefono.

LG: “Tesoro? Ti ricordi quando ti ho parlato del percorso universitario che andava chiuso, e di quel corso là e blablabla? Beh, là c'è anche un tizio che conosco e che... beh... ecco... insomma...”
Lui: “Vuoi farmi ingelosire? Perchè vuoi farmi ingelosire?”
LG: “Ma nooooooo scemotto. Te lo dicevo per chiarezza. Per sincerità. Non sei felice che ti dico tutto? A proposito, sai che il mio VicinoFigo è tornato single dopo 5 anni che era fuori dal mercato sentimentale? E non è che si chiama VicinoFigo così a caso.”
Lui: “Vuoi farmi ingelosire? Perché vuoi farmi ingelosire?”
LG: “Io? Ma no. Te lo dicevo per chiarezza. Per sincerità. Non sei felice che ti dico tutto? A proposito...”
Lui: “Cosa? Chi altro c'è? Cosa devi dirmi? Forza, dillo e basta.”
LG: “No, niente. E' che a una certa età, quando conosci una persona nuova, la prima cosa che guardi è se ha l'anulare della mano sinistra libero o occupato. Sai, tipo i cani che si annusano il sedere. Solo che non ti annusi, e guardi l'anulare della mano sinistra. E' meno invasivo, no?...”
Lui: “...”
LG: “...però, ecco, il mio anulare è libero. Io sono impegnata. E conoscerò un sacco di persone. Non credo di poter far fronte a questo conflitto di interessi...”
Lui: “...”
LG: “...quindi insomma, uomo avvisato mezzo salvato, no?”
Lui: “...”
LG: “Lui? Ehi? Lui?? Dì qualcosa perdindirinda. Non ti importa? Ti importa? Ci sei? Allora? Prontooooo?”
Lui: “Chi? Cosa? Quale? Dove siamo? Chi sono? Chi sei? Perchè? Voglio la mamma.”

Non ci sono speranze per il mio anulare.

06/09/12

L'avvenimento del secolo. Per me.

Lo so che le opinioni sono contrastanti.
C'è chi lo ama e chi lo odia.
C'è chi ne parla sempre e comunque bene, anche se siede sui cumuli di quello che fu un armadio low cost (ma nemmeno troppo), e chi ne parla sempre e comunque male.

Io lo amo.

Il negozio Ikea, intendo.
E anche il catalogo Ikea. Che fra l'altro dà dipendenza, se non ve ne siete accorti.
E ha come luogo prediletto di sfogliamento il bagno. Non so perchè.
Saranno le dimensioni.
Amo il ristorante, il bar, il bistrot e la bottega svedese. 
Amo l'esposizione, e il mercato. Che poi non trovi mai quello che cerchi, ma trovi un sacco di altra roba. Esci e ti malmeni perchè hai comprato 15 candele, 3 cuscini, 2 tappeti, le tende, le lenzuola, piatti, bicchieri, 4 mugs spaiate, lo spazzolino del wc, 7 stampe e 10 cornici, ma eri entrato cercando delle lampadine.
Vabbè, tanto hai comprato le candele.
Un po' di austerity non guasta.
Amo pure il magazzino, unico luogo labirintico in cui non mi sono mai persa.
Potenza dell'Ikea.
In compenso mi perdo che è una meraviglia nell'esposizione.
Lo so che è impossibile perchè basta seguire le frecce.
Io seguo le frecce.
Sono loro che non seguono me.

Comunque.

Io sono una una cartoleria addicted. Che poi potrei tranquillamente dire "Ciao. Io sono Giuditta. Non entro in una cartoleria/reparto di cancelleria da 2 giorni, ed è davvero dura. E' colpa di un trauma infantile/adolescenziale e di cattive frequentazioni. Ma so che ce la posso fare" e a questo punto il gruppo di sostegno (C.A.A. = Cartoleria Addicted Anonimi) applaudirebbe. Insomma, avete capito.
E che fa Ikea?
Mette la cartoleria. A prezzi Ikea. Forse le matite sono da assemblare e le cartelline da stampare, ma non importa.

In diretta dal sito:

  • l'astuccio, basic ma colorato (€ 3 per i soci Ikea Family, € 3,99 a prezzo pieno) 
  • il set da 3 block-notes (€ 1,50 per i soci Ikea Family, € 2,50 a prezzo pieno)
  • la carta per rivestire libri e/o quaderni (€ 0,99 per i soci Ikea Family, € 2 a prezzo pieno)
  • il set da 3 cartelline (€ 2,50 per i soci Ikea Family, € 3,99 a prezzo pieno)

  • la cucitrice (€ 3,99 per i soci Ikea Family, € 5,50 a prezzo pieno)
  • il dispenser per lo scotch (€ 3,99 per i soci Ikea Family, € 5,50 a prezzo pieno)
  • le matite - sono otto - (€ 2 per i soci Ikea Family, € 3 a prezzo pieno)
  • il set di 5 penne colorate (€ 3 per i soci Ikea Family, € 3,99 a prezzo pieno)
  • il portapenne (€ 2,50 per i soci Ikea Family, € 3,99 a prezzo pieno)
  • i quaderni, in due diverse misure (€ 2 per i soci Ikea Family, € 3 a prezzo pieno quelli piccoli; € 3 per i soci Ikea Family, € 3,99 a prezzo pieno quelli grandi)
  • il set per la scrivania (€ 3 per i soci Ikea Family, € 3,99 a prezzo pieno) 
Casualmente, ho fatto la tessera Ikea Family.
Lo so, sono indifesa di fronte alle strategie di marketing.
Ma io amo Ikea. 


P.S.: (come se questo post non fosse già abbastanza lungo) del catalogo parlano anche qua.