31/12/12

Tra Natale e San Silvestro...

...metti giù qualche buon proposito per l'anno nuovo, nell'assoluta consapevolezza che poi gli farai una pernacchia e li dimenticherai;
...Puck impara a dire uao dimostrando un incredibile talento istrionico e oh-oh proprio come Titti, ti riempie di sorrisi perchè ha già imparato che la zia è quella debosciata che non si vergogna a fare blblblblblblbl in pubblico e quindi va premiata, e sviluppa un pianto disperato che in sintesi significa iosonopiccolinoquindidevisollazzarmiquandodicoiocomedicoiodovedicoiofinchèdicoio;
...ti accorgi che non puoi fare blblblblblblblbl davanti al cancello di casa, perchè è sicuro che in quel momento passerà il VicinoFigo;
...l'età che avanza si fa sentire impedendoti la digestione dei carboidrati, e voglio dire, l'accoppiata Natale-carboidrati è inossidabile come quella Stanlio&Ollio;
...vai in sollucchero per il regalo da secchiona che ti ha portato Babbo Natale e te ne vergogni solo un pochino;
...organizzi il tuo gennaio milanese sognando sessioni di shopping no-limits;
...rifiuti categoricamente di fare bilanci della tua vita perchè, dopo una certa età, non sono bilanci ma ultimatum camuffati;
...tenti di fare della sana autocritica, ma ti accorgi che per una volta, per una sola volta, una benedetta volta, hai ben poco da criticare e puoi solo imparare da te stessa;
...riscopri l'adolescente che è in te, e non è necessariamente un bene;
...la stanchezza assume altre forme;
...ti accorgi di aver fatto un albero incredibilmente artistico, grazie a non si sa quale nume tutelare, anche se è stato il primo dopo innumerevoli anni che non ha visto la collaborazione di FS;
...ti rendi conto che, per quanto puoi impegnarti a essere sociale, San Silvestro non fa per te.


Tra San Silvestro e la Befana, se continuo così, rischio di diventare saggia.

22/12/12

Attanagliandosi

VicinoFigo: "Ciao!"
LaGiuditta: "Ehi, buongiorno!"

[segue conversazione sul tempo, sul freddo, sull'albero di Natale e su Puck, argomento sempre vincente e che dà innumerevoli spunti]

LG: "Ma quindi stasera sei impegnato?"
VF: "Ehm. Sì. C'è da preparare la festa per stasera, in piazza..."
LG: "Ah sìsìsì, me l'avevano detto che c'era. Ma a che ora è?"
VF: "Mah. Boh. Credo che inizi verso le 21:00."
LG: "Ah, benebene."
VF: "Ma poi SignorNo l'ha sfruttato il permesso di pesca?"
LG: "No, macchè, però per Natale gli regalo il rinnovo. Solo che ci vuole portare anche me e io non so pescare. Anzi, mi insegni a pescare?"
VF: "Insegnarti? A pescare? Ma bisogna uscire per pescare!"
LG: "Sì, immaginavo che pescare in salotto sarebbe stato complesso."
VF: "Ahahah. Beh, bisogna aspettare che l'ambiente si riscaldi."
LG: "Ehm. Sì. Sìsì. Certo. Ehm."
VF: "..."
LG: "..."
VF: "..."
LG: "Beh, allora ciao."
VF: "Ciao."

Ora.
Va bene che ci sono rimasta malissimo, e magari è solo perchè mi aspettavo tutt'altre risposte.
Va bene che c'è ampio ampissimo spazio di miglioramento, e non ce n'è di peggioramento.
Va bene che stai a organizzare 'na festa di cui non conosci gli orari.
Va bene che l'ambiente posso scaldarlo io, mica c'è bisogno di aspettare la primavera. Basta che mi dici dove e quando.

Ma da dove cavolo t'è uscita quell'infelicissima frase "Ma per pescare bisogna uscire"?
Cos'è, pensi che pesco nella vasca da bagno coi pesci gonfiabili?
Pensi che non sia capace di varcare l'uscio di casa con pantaloni verdi e stivali di gomma?
Pensi che alla mia augusta età abbia bisogno del permesso di mamma e papà?
Pensi di aver bisogno di un bodyguard cattivo e nerboruto?
Pensi che si tratti solo di una ignobile scusa per attentare alla tua virtù di trentaquattrenne single?


Qualcuno mi dica cosa pensava, pronunciando quelle 5 inutili parole, prima che il dubbio mi dissolva l'unico neurone rimastomi.

15/12/12

Approcci

Le luci sono accese.
E' evidentemente un segno.

TOC TOC.

Segni di vita dall'interno.
La porta si apre.
Il VicinoFigo appare nel suo splendore casalingo.

VicinoFigo: "Ciao!"
LaGiuditta: "Ehm. Coff coff. Ehr. Uhm."
VF: "..."
LG: "Ciao!!!!!!!!! (oddio quanto sei figo in versione casalinga, oddio oddio oddio)
VF: "Dimmi tutto."
LG: "..." (guardalo negli occhi, anzi no, non lo guardare, anzi sì, guardalo. Cazzo Giuditta, dì qualcosa.)
VF: "Va tutto bene?"
LG: "No. Ehm. Sì. Ehm. Coff coff. (e te saresti quella intelligente? Ti pare di essere intelligente? Recupera l'ormone il neurone e dì qualcosa) Io e FS abbiamo fatto i bomboloni. Molti bomboloni. Te ne ho portato qualcuno, magari ci fai colazione domattina (o magari ci facciamo colazione insieme. Porca miseria, Giuditta, contegno.). Oddio, spero che siano sempre buoni domattina. (sì dai, fagli 'na conferenza sulla conservazione del bombolone. Tanto, ormai, non puoi più fingere di essere intelligente.)"
VF: "Ah. Grazie."
LG: "Eh. Prego."
VF: "..."
LG: "..." (intanto ti entro in casa. Lo faccio? Non lo faccio? Ma sì, dai, facciamolo.)
VF: "Ah. Sìsìsì. Entra. Accomodati pure."
LG: "Ehm. Ehr. Coff coff. Grazie." (Bene. Sono entrata. Oddio. Sono entrata. Ok. Niente panico, niente panico. Niente. Panico.)
VF: "..."
LG: "Ecco. Sì. Poi volevo chiederti scusa per l'altro giorno. Non sono proprio riuscita ad arrivare in orario. E' che poi non ti ho più visto... (da solo. Intendo dire che non ti ho più visto da solo. Capiscimi. Io ti vedrei sempre, comunque e dovunque, possibilmente nudo e a mia totale disposizione. Oddio. Devo smettere di pensarlo nudo. Devo. Smettere. Almeno per i prossimi 10 minuti. Vabbè. Facciamo 5.)"
VF: "Ah ecco. Mi stavo chiedendo che fine avevi fatto, in effetti."
LG: "..." (Oh. Mio. Dio. Si è accorto che gli ho dato buca. Si è chiesto perchè. Mi ha pensata. Oh. Mio. Dio. Trombamitrombamitrombami. Cazzo. Non dovevo pensarci per 5 minuti.)
VF: "E cosa volevi chiedermi?"
LG: "(trombamitrombamitrombami) Uhm. Coff coff. Dunque. Volevo regalare il coso lì come si chiama il permesso di pesca ecco a SignorNo e ho cercato un po' su internet e non ho trovato niente (bugiardabugiardabugiarda) quindi volevo chiederti se potevi darmi qualche dritta no perchè non so proprio da che parte iniziare e quindi insomma se non ti scoccia darmi una mano magari torno e ne riparliamo con calma vabbè dimmi te."
VF: "Beh. Ecco. Vai all'ufficio postale, gli chiedi il bollettino apposito, lo compili a nome di SignorNo e lo paghi."
LG: "Ah. Facile. (ma maremma ladra abito in un Paese in cui tra un po' devo compilare cinque quintali di scartoffie per respirare, e ti pare che per una volta che ho bisogno di una burocrazia lenta e ridondante non ti vado a beccare l'unica cosa per cui c'è bisogno solo di un risicatissimo bollettino? 'fanculo 'fanculo 'fanculo.)
VF: "Sì, devi solo decidere se lo fai per le acque interne o per il mare."
LG: "..." (cosa faccio, gli chiedo cosa sono le acque interne? Glielo chiedo? Glielo chiedo? No, via. Va bene che non c'è più bisogno di fingere di essere intelligente, ma cavolo, ora non esageriamo. No. Non glielo chiedo. No. No. No. Trombamitrombamitrombami. No. Sì. Oddio sì. No. Basta. Smetti. Di. Pensare. Adesso.)
VF: "..."
LG: "Perfetto. Tutto chiaro. Ufficio postale. Bollettino. Pago. Sìsìsì. Ce la posso fare. (trombamitrombamitrombami) Perchè avevo cercato su internet ma non ho trovato niente e te l'avevo anche già detto (ma quando ti ho davanti manco mi ricordo come mi chiamo) e poi vai su questi siti di pesca e ti fanno vedere un sacco di pesci e a me alla seconda squama mi si impalla il neurone (sì, come ora insomma, trombamitrombamitrombami) che poi voglio dire mica lo so 'ndo stanno 'sti pesci, io manco lo mangio il pesce con tutte quelle spine mi passa la poesia del mangiare (ecco, brava deficiente, ti sei appena fottuta altre 3-4 scuse ottime per parlargli. Hai appena vinto il premio come miglior cretina del secolo. Cretinacretinacretina.) però SignorNo ci tiene così tanto quindi ecco pensavo di regalarglielo ma mica lo so magari potrei chiederti che ne pensi (trombamitrombamitrombami) però avrei già quasi deciso quindi ecco insomma grazie mille per l'aiuto."
VF: "Ma ti pare. Tranquilla. E grazie per i bomboloni."
LG: "Prego. (ti prego non mi guardare in quel modo, e tipregotipregotiprego non mi parlare con quella voce calda che mi sciolgo come un cremino in spiaggia)"
VF: "Se poi hai bisogno, mi trovi qui, la sera."
LG: "Ti trrrrrr...ovo qui. Sì. Ehm (trombamitrombamitrombami). Grazie. Beh. Ciao."
VF: "Ciao."





P.S. di spiegazione: questa conversazione risale ad eoni fa, quando il VicinoFigo era fidanzato e io single. Era stata riportata su apposito documento word in attesa di essere tramandata ai posteri, e poi miseramente dimenticata. Ma poveretta, si meritava una chance. Io no, vista la mia inattività neuronale.

13/12/12

Luciano Padovan

Non lo conoscevo. Mea culpa.

L'ho trovato, per caso su Privalia, ed è stato subito amore.

Ergo, l'ho googlato. Una cosa che io non faccio mai, insomma.

Qui il sito ufficiale (ma, signor Luciano, s'è visto di meglio, ecco).

Queste:




insieme ad altre, sono in vendita su Le Follie Shop.

Mentre su Stylight trovate altri modelli e queste in particolare:



E' nato un amore, sapevatelo.
 

11/12/12

Quelle giornate così dense

Dottore: "Allora, signorina LaGiuditta, se la può cavare ma deve eliminare gli zuccheri dalla sua vita e dai suoi pensieri."
LaGiuditta: "Eliminare? Zuccheri? Vita? Pensieri?"
D.: "Sì, sì, sì. Esatto. Eliminare. Gli. Zuccheri. Dalla. Sua. Vita. E. Dai. Suoi. Pensieri."
LG: "Ma lei sta scherzando. Eliminando gli zuccheri eliminerei la mia vita. La prego. Mi tolga tutto ma non gli zuccheri. E nemmeno i carboidrati. Ma del resto posso fare a meno."
D.: "Ma no, suvvia, non faccia così. Mica deve eliminare tutti-tutti-tutti gli zuccheri. Basta che eviti bibite gassate, dolci, succhi di frutta, zucchero da tavola, miele, canditi, frutta secca nel senso di disidratata, datteri, fichi, castagne e uva. Mi pare fattibile, no?"
LG: "..."
D.: "Bene, mi pare che ci siamo detti tutto. Ci rivediamo tra sei mesi."
LG: "Tra sei mesi non ci rivedremo manco pe'nniente. Tra sei mesi sarò estinta. Come i dinosauri. Mi ritroverete in una bolla di ambra e un tipo folle estrarrà il mio DNA e ricreerà una me che verrà da lei e si vendicherà."
D.: "..."

E quindi niente. Ieri è finito il mio idillio con gli zuccheri. 
Un idillio durato tutta la vita, ma bruscamente interrotto per cause di forza maggiore. 
Sono appena 24 ore che non vedo uno zucchero, e già mi manca quel brivido di piacere che dava l'assumerne.
Per non parlare di quanto fa schifo il caffè con il dolcificante. Che poi pure il dolcificante è zucchero. Ma io non lo so perchè non l'ho googlato. Davvero.
Ieri, per inciso, è finito pure il mio idillio con Lui.
Non solo l'idillio, per la verità. Pure la storia.
E' tutta colpa mia. Cioè, non esattamente ma va bene così.
Sono una stronza insensibile. Un mostro in gonnella.
Di nuovo single. E va bene così pure questo.

E' stata una lunga giornata, ieri.
 

02/12/12

Pannolini sporchi

Ce la posso fare.
Ce la posso fare.
Niente panico.
Ce la posso fare.

Puck piange alla disperata.
Finchè piange vuol dire che respira, e se respira va tutto bene. Sono d'accordo. Ma come si spegne? Quando finisce? Perchè piange?
Occhieggio la finestra. Il lancio sarebbe breve e non si farebbe nemmeno troppo male. Siamo a piano terra.
No, ok. Poi come lo spiego a sua madre?
Vabbè. Finchè piange vuol dire che respira, e se respira va tutto bene.
Io però non lo sopporto più.
Lo prendo in braccio. Sì. Lo so che lo vizio e che innesco un circolo vizioso per cui appena lo poso lui piange, io lo prendo in collo, lui smette, lo poso, lui rinizia e alla via così.
Ma 1) io sono la zia, e le zie sono geneticamente e patologicamente predisposte a viziare i nipoti di spettanza, e 2) se piange ancora un po' i casi sono due: o sopravvivo io o sopravvive lui. E gli allibratori mi sono sfavorevoli.
La nube verde che gli aleggia intorno al pannolino dovrebbe solleticare il mio istinto archeologico materno, ovunque esso sia.
Va bene. Lo prendo in braccio. E fin qui la tecnica è acquisita.
Lo trasporto.
Lo deposito sul fasciatoio.

Ci guardiamo.
In silenzio.
Occhi negli occhi.
Lui si aspetta che io faccia qualcosa. Del resto, attualmente sono l'unica adulta a sua disposizione. Ma che io sia adulta è tutto da dimostrare. Lui ancora non lo sa, però, beata creatura.
Insomma.
Scavo uomini morti, mi farò sconvolgere dal pannolino di un bambino vivo?
Certo che no. Non può essere peggio che lavare denti inutilizzati da svariati secoli, nè di alcuni impasti ceramici che appena bagnati appestano l'ambiente, e il cui olezzo ti porti dentro il naso per ore.
Gli slaccio il body. E fin qui non ci sono grossi problemi. Si tratta di tre bottoni, riuscirebbe anche a sbottonarlo da solo.
Mi fermo un attimo, tremando per l'ardimento che (mi) dimostro.
Tolgo il pannolino.
E no, non ditemi che non fa schifo.
Non ditemi che una mamma nemmeno se ne accorge, che del tuo bambino ami anche il lordume, che la cacca del neonato è santa.
Non dite niente.
Amo Puck in tutte le sue manifestazioni. Tranne quelle corporali.
Nonostante rischi di vomitargli la colazione in testa, pulisco, incremo e agguanto il pannolino pulito. 
Sì. Bella prova.
Da che parte si mette?
Guardo Puck aspettando che mi dia qualche indicazione, ma è troppo occupato a cercare di ribaltarsi.
Guardo il pannolino.
Aspetta.
Puck sta cercando di ribaltarsi? Perchè Puck sta cercando di ribaltarsi? 
Devo impedire che Puck si ribalti.
Con una mano tengo il nano infingardo, con l'altra agguanto il pannolino, apro la chiusura coi denti e lo impacchetto.
Richiudo il body e lo solleva prima che riesca a portare a termine il suo piano malefico (rotola-rotola-rotola-fai-splatch-sul-pavimento-decreta-la-morte-della-zia-ardimentosa).
Felice di aver evitati tutti i disastri inizio a raccontargli di Machu Picchu, degli Inca, dei Conquistadores e corbellerie varie.

Lo amo come e più di prima.
Ma io, lui e i pannolini siamo un triangolo che non funziona.