E no. Niente.
Sono in modalità "c'ho da partire", nel caso qualcuno non se ne fosse accorto.
Mi aspetta una settimana con Lui, a casa sua.
Bello. Sìsìsì.
Peccato che c'ho da fare la valigia.
Nel senso, l'altra volta ero ridotta così:
(la foto fa orrore, ho usato il cellulare per documentare
Ovvio che avevo una lista.
Ho liste per qualsivoglia destinazione, con qualsivoglia compagnia, in qualsivoglia momento, complete di diagrammi, tabelle e comode caselle da barrare.
Però poi vedo una maglietta e che faccio, la lascio lì? E se mi sveglio una mattina con l'insopprimibile bisogno di metterla? Ok che non l'ho mai messa da quando l'ho comprata, però non si può mai sapere. E se prendo quella maglietta, vuoi lasciare a casa quei pantaloni? E quella gonna? E quei pinocchietti? E quel prendisole? E alla via così.
Poi c'avrei da finire il libro di etrusco, quello scritto dal guru che uccide i congiuntivi, perchè poi c'avrei da dedicarmi a un altro paio di libretti da 480 pagine l'uno sulla
(le foto vengono da ibs.it)
Quindi.
Tutto 'sto panegirico era per dire che il meteo mi prevede 30° all'ora di pranzo e 14° all'ora di cena. Un'escursione termica che ucciderebbe un rinoceronte, figuriamoci me. E se non mi uccide l'escursione termica mi ucciderà il metti-sposta-ritira-porgi-trascina-perdi-ritrova-ammacca della valigia.
Valigia che non so di che riempire, ora, ma che poi si riempirà magicamente fino ad esplodere. Altro che Battisti.
A me serve Mago Merlino.
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