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09/09/13

Bloblies

Avevo un'insopprimibile voglia di brownies.
E quando LaVoglia chiama, LaGiuditta risponde.

Il mese scorso - lo sanno tutti che agosto è un ottimo mese per accendere il forno e strafogarsi di cioccolato e burro - ho provato a farli seguendo la ricetta di Joy of Baking. Sono venuti buonissimi e bellissimi. Non per merito mio, è che seguendo la videoricetta ho evitato momenti di panico e corbellerie varie.
A questo giro ho invece deciso di seguire la ricetta di Un'americana in cucina. Un blog che è un'ispirazione assoluta, io ve lo dico.

Di seguito vi riporto la ricetta, che ho seguito pedissequamente. In corsivo le mie impressioni praticamente minuto per minuto.
Qualche chiarimento:
a) tutto quello che succederà d'ora in poi è colpa mia, e solo colpa mia; la ricetta è praticamente perfetta e solo chi è impedito quanto me può avere dei dubbi;
b) sono impedita per cause esterne a me. Se faccio dei crostini, EvvaiCosì crea dei canapè caldi e freddi con decorazioni 3D; se faccio un pan di spagna, EvvaiCosì tira fuori una torta a tre piani con decorazioni in fondente e fiori in gum paste; se mi faccio un panino EvvaiCosì allestisce una parata di sandwiches degni dell'afternoon tea della regina d'Inghilterra. Capite bene che con questa concorrenza la voglia di spignattare m'è passata più o meno nel momento in cui m'è venuta;
c) ho raddoppiato le dosi perchè vivo in una famiglia di golosi impenitenti, in cui qualsiasi dolciume dura giusto il tempo di vederlo.

E ora...



I BLOBLIES


Cosa serve: (in ordine di apparizione):

- un forno;
- una teglia 20x20 (io due 21x31 in alluminio usa e getta, perchè il mio parco teglie fa piangere e al supermercato di cui sotto avevano solo queste);
- un pentolino con l'acqua (n.b.: su questo pentolino andrà poi posizionata la ciotola/insalatiera di cui sotto per sciogliere un po' di roba a bagnomaria, quindi deve avere una misura apposita);
- una bilancia;
- una ciotola/insalatiera in vetro;
- una frusta o meglio ancora una spatola; se siete come me, va bene pure un mestolo in legno.

Ingredienti:

- 150 gr. di burro (io 300 gr., e fatevelo dire, 300 gr. di burro sono una quantità inimmaginabile di burro. Si tratta di burro, nel caso vi fosse sfuggito.)
- 250 gr. di zucchero (io 500 gr.; assaggiando però mi parevano non abbastanza dolci, quindi ce n'ho aggiunta un'altra sventagliata in corso d'opera, e no, non voglio commentare.)
- 75 gr. di cacao amaro in polvere (io 150 gr., e a questo punto ci sta una rivelazione: al supermercato vicino al PaeselloBucolico il cacao amaro costa quasi il doppio del cacao in polvere zuccherato. Non so se sia così ovunque, ma io la prossima volta comprerò quello zuccherato e diminuirò la dose di zucchero. Forse.)
- 1/4 di cucchiaino di sale (io mezzo cucchiaino, ma sinceramente ho solo preso un pizzicotto di sale e l'ho sparso sul resto con fare professionale)
- 2 uova (io 4, ma le galline della suocera di FS sono particolarmente produttive e saranno fiere di avere i loro 2 minuti di celebrità su questo blog)
- 60 gr. di farina (io 120 gr., ma non ho niente da commentare)

Cosa fare e cosa succede:

Riscaldare il forno a 180 gradi (bene. Io l'ho fatto proprio in questo momento, e non è che ho riscaldato il forno. L'ho proprio surriscaldato.).
Imburrare le teglie (e soprassederò sulle mani che colano burro che mi perseguitano ancora).
Mettere un po' d'acqua del rubinetto nel pentolino e far scaldare.
Pesare tutti gli ingredienti (perchè farlo dopo, con il blob che blobba, può essere difficoltoso) e sistemarli sul tavolo (per lo stesso motivo di prima).
Tagliare il burro a quadratini (un po' perchè fa chic, un po' perchè così si scioglie prima), e metterlo nella ciotola con il cacao, lo zucchero e il sale.
Sistemare la ciotola sul pentolino con l'acqua (che a questo punto dovrebbe essere lì lì per bollire) e prepararsi al massacro alla creazione del blob.
Mescolare con fiducia e determinazione fino ad ottenere un composto omogeneo (allora. Prima o poi avrete un composto omogeneo, perchè se l'ho avuto io potete averlo anche voi. Nel frattempo, però, passerete attraverso queste fasi: 1) non si scioglie niente ma l'acqua schizza dalle fessure lasciate dalla ciotola; 2) sconforto; 3) non si scioglie niente ma s'è ammappazzato tutto; 4) non si scioglie niente ma il blob inizia a produrre strani rumori; 5) non riuscite più a mescolare perchè s'è ammappazzato troppo; 6) sconforto; 7) qualcosa inizia a sciogliersi; 8) il blob continua a rumoreggiare ma finalmente riuscite a mescolare; 9) a forza di mescolare e di maledire il blob ottenete un composto omogeneo.).
Togliere dal fuoco e lasciar raffreddare leggermente (leggermente significa proprio leggermente, perchè il blob vi ama, anche se non si direbbe, e più si raffredda più si appiccica, e davvero, avere il blob appiccicato addosso, sulla ciotola, sul mestolo, sul tavolo, sulla pagina della ricetta, non è consigliabile).
Incorporare le uova, una alla volta, amalgamandone perfettamente una prima di passare alla successiva (col primo uovo è filato tutto liscio, tranne che non riuscivo a rompere il tuorlo, ma alla fine l'ho placcato e massacrato con la personalità serial killer che non sapevo di avere; col secondo uovo il blob ha inizio a smolecolarizzarsi, e quando alla fine l'ho ricondotto alla ragione, con una trattativa degna dell'ONU, ho notato che era vagamente più vischioso di prima; col terzo uovo il blob ha iniziato a blobbare, ad agitarsi, a borbottare, senza contare che si stava smolecolarizzando sempre più; il timor panico ha preso il sopravvento e già mi ero immaginata inglobata nel blob a vivere la mia vita blobbizzando; col quarto uovo il blob ha smesso di botto di fare tutto quello che faceva prima, ed ha assunto una lucentezza vista prima solo nella pubblicità della Pantene, una consistenza ottimale ed era buonissimo, soprattutto dopo aver aggiunto la sventagliata di zucchero in sovrappiù.).
A questo punto aggiungere la farina e mescolare vigorosamente per un paio di minuti (dunque, io la farina l'ho aggiunta in tre volte perchè, completamente impanicata, temevo che il blob riprendesse a blobbare e non ce l'avrei fatta a domarlo un'altra volta. In questo modo invece è filato tutto liscio e il blob non s'è lamentato per niente.).
Versare il composto nella teglia (io nellE tegliE, ma uno zinzino di composto è finito pure sul tavolo. E un po' sulla maglietta. E un altro po' sulla testa di Spocchiosetta e Gadollo, che stavano lì nella speranza che qualcosa di commestibile gli finisse in bocca. Beh, l'ho quasi accontentati, basta migliorare la mira per la prossima volta.).
Infornare e cuocere a 180 gradi per 20 - 25 minuti (a me, che avevo surriscaldato il forno, sono bastati 15 minuti), tenendo presente che facendo la prova stecchino questo deve uscire ancora un po' umido e con qualche briciola attaccata.
Far raffreddare e solo quando sono freddi tagliare a quadrotti (figuriamoci se aspettavo tutto 'sto tempo. Li ho fatti raffreddare un po', poi li ho tagliati e ovviamente assaggiati. Effettivamente hanno corso il rischio di spezzarsi e trasformarsi in un puzzle, perchè erano troppo morbidi, ma è bastata un po' di accortezza).

A dispetto dello pseudo-dramma della preparazione, dovuto più al mio cedere facilmente al panico che al blob in sè per sè, i brownies/bloblies sono venuti ottimi. Anzi, più che ottimi. Anzi, ancora meglio. Cioccolatosi, dolci ma non stucchevoli e di una consistenza fondente che crea dipendenza. Insomma, io preferisco questi agli altri.

E ora scusate, ma devo strafogarmi. Anche questo è disciplina, altroché.


22/12/12

Attanagliandosi

VicinoFigo: "Ciao!"
LaGiuditta: "Ehi, buongiorno!"

[segue conversazione sul tempo, sul freddo, sull'albero di Natale e su Puck, argomento sempre vincente e che dà innumerevoli spunti]

LG: "Ma quindi stasera sei impegnato?"
VF: "Ehm. Sì. C'è da preparare la festa per stasera, in piazza..."
LG: "Ah sìsìsì, me l'avevano detto che c'era. Ma a che ora è?"
VF: "Mah. Boh. Credo che inizi verso le 21:00."
LG: "Ah, benebene."
VF: "Ma poi SignorNo l'ha sfruttato il permesso di pesca?"
LG: "No, macchè, però per Natale gli regalo il rinnovo. Solo che ci vuole portare anche me e io non so pescare. Anzi, mi insegni a pescare?"
VF: "Insegnarti? A pescare? Ma bisogna uscire per pescare!"
LG: "Sì, immaginavo che pescare in salotto sarebbe stato complesso."
VF: "Ahahah. Beh, bisogna aspettare che l'ambiente si riscaldi."
LG: "Ehm. Sì. Sìsì. Certo. Ehm."
VF: "..."
LG: "..."
VF: "..."
LG: "Beh, allora ciao."
VF: "Ciao."

Ora.
Va bene che ci sono rimasta malissimo, e magari è solo perchè mi aspettavo tutt'altre risposte.
Va bene che c'è ampio ampissimo spazio di miglioramento, e non ce n'è di peggioramento.
Va bene che stai a organizzare 'na festa di cui non conosci gli orari.
Va bene che l'ambiente posso scaldarlo io, mica c'è bisogno di aspettare la primavera. Basta che mi dici dove e quando.

Ma da dove cavolo t'è uscita quell'infelicissima frase "Ma per pescare bisogna uscire"?
Cos'è, pensi che pesco nella vasca da bagno coi pesci gonfiabili?
Pensi che non sia capace di varcare l'uscio di casa con pantaloni verdi e stivali di gomma?
Pensi che alla mia augusta età abbia bisogno del permesso di mamma e papà?
Pensi di aver bisogno di un bodyguard cattivo e nerboruto?
Pensi che si tratti solo di una ignobile scusa per attentare alla tua virtù di trentaquattrenne single?


Qualcuno mi dica cosa pensava, pronunciando quelle 5 inutili parole, prima che il dubbio mi dissolva l'unico neurone rimastomi.

02/12/12

Pannolini sporchi

Ce la posso fare.
Ce la posso fare.
Niente panico.
Ce la posso fare.

Puck piange alla disperata.
Finchè piange vuol dire che respira, e se respira va tutto bene. Sono d'accordo. Ma come si spegne? Quando finisce? Perchè piange?
Occhieggio la finestra. Il lancio sarebbe breve e non si farebbe nemmeno troppo male. Siamo a piano terra.
No, ok. Poi come lo spiego a sua madre?
Vabbè. Finchè piange vuol dire che respira, e se respira va tutto bene.
Io però non lo sopporto più.
Lo prendo in braccio. Sì. Lo so che lo vizio e che innesco un circolo vizioso per cui appena lo poso lui piange, io lo prendo in collo, lui smette, lo poso, lui rinizia e alla via così.
Ma 1) io sono la zia, e le zie sono geneticamente e patologicamente predisposte a viziare i nipoti di spettanza, e 2) se piange ancora un po' i casi sono due: o sopravvivo io o sopravvive lui. E gli allibratori mi sono sfavorevoli.
La nube verde che gli aleggia intorno al pannolino dovrebbe solleticare il mio istinto archeologico materno, ovunque esso sia.
Va bene. Lo prendo in braccio. E fin qui la tecnica è acquisita.
Lo trasporto.
Lo deposito sul fasciatoio.

Ci guardiamo.
In silenzio.
Occhi negli occhi.
Lui si aspetta che io faccia qualcosa. Del resto, attualmente sono l'unica adulta a sua disposizione. Ma che io sia adulta è tutto da dimostrare. Lui ancora non lo sa, però, beata creatura.
Insomma.
Scavo uomini morti, mi farò sconvolgere dal pannolino di un bambino vivo?
Certo che no. Non può essere peggio che lavare denti inutilizzati da svariati secoli, nè di alcuni impasti ceramici che appena bagnati appestano l'ambiente, e il cui olezzo ti porti dentro il naso per ore.
Gli slaccio il body. E fin qui non ci sono grossi problemi. Si tratta di tre bottoni, riuscirebbe anche a sbottonarlo da solo.
Mi fermo un attimo, tremando per l'ardimento che (mi) dimostro.
Tolgo il pannolino.
E no, non ditemi che non fa schifo.
Non ditemi che una mamma nemmeno se ne accorge, che del tuo bambino ami anche il lordume, che la cacca del neonato è santa.
Non dite niente.
Amo Puck in tutte le sue manifestazioni. Tranne quelle corporali.
Nonostante rischi di vomitargli la colazione in testa, pulisco, incremo e agguanto il pannolino pulito. 
Sì. Bella prova.
Da che parte si mette?
Guardo Puck aspettando che mi dia qualche indicazione, ma è troppo occupato a cercare di ribaltarsi.
Guardo il pannolino.
Aspetta.
Puck sta cercando di ribaltarsi? Perchè Puck sta cercando di ribaltarsi? 
Devo impedire che Puck si ribalti.
Con una mano tengo il nano infingardo, con l'altra agguanto il pannolino, apro la chiusura coi denti e lo impacchetto.
Richiudo il body e lo solleva prima che riesca a portare a termine il suo piano malefico (rotola-rotola-rotola-fai-splatch-sul-pavimento-decreta-la-morte-della-zia-ardimentosa).
Felice di aver evitati tutti i disastri inizio a raccontargli di Machu Picchu, degli Inca, dei Conquistadores e corbellerie varie.

Lo amo come e più di prima.
Ma io, lui e i pannolini siamo un triangolo che non funziona.
 

17/10/12

Attese

Sono giorni di attesa, da questa parte di mondo.
E dato che l'attesa e le sue implicazioni mi stressano alquanto, corro ai ripari.

Ho archiviato fogli, foglietti e appunti che attendevano di essere archiviati.
Ho sistemato sugli scaffali i libri che attendevano di essere sistemati.
Ho disfatto la valigia che attendeva di essere disfatta (e che stava per farlo da sola).
Ho scaricato le foto che attendevano di essere scaricate.

Tutto ciò non ha giovato all'attesa in senso generale, ma almeno ho fatto qualcosa.
Avevo pure un post, in attesa, perciò, fedele a me stessa, posto il post che attendeva di essere postato.

E mi sono pure morsa la lingua, dicendolo mentre lo scrivevo.

In diretta dall'e-shop di Gianni Marra:

89 €

89 €

89 €

89 €

89 €

Delle ultime tre, che lo so sono uguali ma sinceramente non saprei proprio quale scegliere, sono disponibili vari modelli con il tacco più alto o più basso, e con il plateau più o meno massiccio. Gustibus blabla.


Un'altra cosa. Pure questa attendeva.
Giorni fa girellavo sul web a caccia di scarpe, avvenimento che palesemente esula dalle mie personalità multiple ma ogni tanto è bello sorprendersi, e sono capitata sul sito di milanoo.com
Ce n'è per tutti i gusti. Anzi, di più.
Non solo perchè spazia dagli abiti da sposa ai costumi da Lolita, dalle borse ai corsetti porno-che-più-porno-non-si-può. Ma anche e soprattutto perchè ha tutte le scarpe che potete desiderare, sognare, guatare, comprare, immagazzinare e un sacco di altri -are.
Ora. Non farò la santarellina purista che se la compra al grido di "o originale o niente". Del resto, anche "o tarocco o niente" mi pare esagerato. Io sono per il tarocco libero.
Detto questo, il sito di cui sopra ha un'interessante sezione detta "scarpe suola rossa". Giusto per fare qualche esempio:







Ecco, insomma, non c'è bisogno di una laurea in scarpologia applicata per capire a chi sono, ehm, ispirate queste creature. I prezzi però sono stati ispirati poco, molto poco, perchè per i modelli che vedete qui sopra spaziano tra i 35 ed i 60 euro. E ammetto di aver avuto serie difficoltà a scegliere solo alcune scarpe (disse quella che si era ripromessa di non far vedere più di un paio di modelli).
Bon.
Non le ho comprate - nè tutte nè in parte - perchè la mia deontologia shoppingesca personale mi impone di informarmi sui siti dai quali ho intenzione di comprare, onde evitare fregature. Per la serie "tarocco sì ma scema no".
Non avevo trovato niente di che, ed avevo quasi sfoderato la postepay, ma il caso ha voluto che leggessi questo post e vedessi il video.
La postepay è stata rinfoderata e il sito cancellato.

A volte attendere non è poi così male.

13/09/12

Fase bibligrafica - episodio 2

 Scrivi il nome dell'autore.
Scrivi il titolo del libro.
E l'anno? Ti vuoi dimenticare l'anno? E se ci fosse più di un'edizione,rischi di sbagliare e perderti qualche fondamentale nozione, qualche spostamento di virgole, qualche aggiornamento di note a piè di pagina.
E la casa editrice? Mica vorrai tralasciare la casa editrice, che per trovare alcuni testi l'unica è rivolgersi direttamente a loro e pregare.
Cerca il libro.
Trova il libro.
O non trova il libro.
Bestemmia.
Cercalo altrove.
Non c'è.
Bestemmia.
Individua la biblioteca.
Riattacca a cercare il libro.
Segna la collocazione.
Sarà "prestito ammesso"? Sarà "consultazione interna"? Sarà "metti una maglietta scollata e seduci l'addetto così che ti permetta di fare un paio di fotocopie"? 
Mistero.
Ma la maglietta scollata è sempre una buona soluzione.
Scegli un altro libro.
Come si fa a scegliere un libro?
Come si può individuare quello giusto solo dalla successione autore-titolo-anno-prezzo? 
Almeno diamo un occhio alla copertina, perdincibacco.
Che poi, vogliamo parlare della copertina rosa moscio di alcuni libri? 


(fonte ibs.it)
'Na roba che nella libreria c'ho un paio di scaffali che paiono candeggiati male. 
E poi?
E poi ricominci.
Nuovo libro, nuova corsa.
In un vortice di ricerca, di pagine scritte da altri, di apostrofi che spariscono e Codici Dewey maltrattati.
E solo alla fine realizzi.

Ti sei appuntata il programma d'esame sbagliato.

05/09/12

Apparenti differenze

Alla ricerca, più o meno disperata, di un modo per entrare in possesso del mio certificato di laurea (che è mio, no? perchè devo entrarne in possesso, se è mio?), accedo al sito dell'Università della CittadinaMedievale e tento di prendere un appuntamento con la segreteria studenti. 
Il primo posto disponibile è nel 2013. Mica sarebbe un problema, per me, se non fosse che mi serve entro la fine di ottobre. Ottobre 2012 intendo.
Non demordo. Voglio il mio certificato di laurea e lo avrò. 
Cerco il numero di telefono della segreteria. Non esiste. Eventualmente c'è il numero di fax, da usarsi solo in caso di estremissima necessità, e poi siamo seri: quando mai leggono i fax?
Invio comunque il fax. Che ci volete fare, sono speranzosa di natura.
Mando anche una mail. Magari me lo possono inviare in pdf.
Cioè, manderei una mail. Peccato che l'indirizzo segnalato non è valido.
Impreco.
Il mio futuro è appeso a un fax.

Alla ricerca, più o meno disperata, di un modo per entrare in possesso di vitali informazioni (che non sono mie, siamo d'accordo, però devo entrarne in possesso lo stesso) per una nuova immatricolazione in una nuova università - che avrei intenzione di fare per mettere almeno un punto e virgola alla mia istruzione universitaria -, rinvengo sul sito appositamente costruito all'uopo il numero di un centralino appositamente adibito a dispensare vitali informazioni a quelli come me. Stupidi? No. Intendo quelli come me, alla ricerca delle vitali informazioni di cui sopra. Attivo 5 giorni su 7, con orari decenti.

Vedi? Lo sapevo io. Basta allontanarsi di qualche (centinaio) di chilometri e la vita cambia radicalmente. Centralini adibiti, siti chiari, questo è un mondo che non si preoccupa della distanza, che mette tutti sullo stesso piano. anche se non abiti di fronte alla segreteria. Un mondo online, che pensa per pdf, amico dei gggiovani, per il quale non è necessario abbattere ettari di foresta amazzonica, senza elefantiaci archivi cartacei, oh yeah. Solo qui, nella CittadinaMedievale, sono convinti che il mondo sia della carta sbiancata, dei piccioni viaggiatori e dei viaggi a vuoto. Ah, ma il mondo cambia e io cambierò con lui. Oh yeah.

Driiiiin. "Buongiorno. Lei ha chiamato il centralino blablabla. I nostri operatori sono momentaneamente occupati, ma La preghiamo di restare in linea per non perdere la priorità acquisita. Sentirà comunque il segnale di telefono libero, perchè il nostro sistema attende di collegarla al primo operatore disponibile. La preghiamo di non riagganciare."
Che figo. Tsè. Figurati se riaggancio. Già vi amo.
Tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuu tuu tuu tuu tuu tuu tuu tuu
Tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuu tuu tuu tuu tuu tuu tuu tuu
Tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuu tuu tuu tuu tuu tuu tuu tuu
Peccato che non c'è la musichetta. Ma vabbè. Queste sono persone serie, mica pensano alla musichetta. Lavorano e badano al sodo. Io vi amo.
Tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuu tuu tuu tuu tuu tuu tuu tuu
Tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuu tuu tuu tuu tuu tuu tuu tuu
Click.
Evvai, mi hanno risposto. Sapevo che facevo bene ad amarli.
Tu-tu-tu-tu-tu-tu-tu-tu-tu-tu-tu-tu-tu-tu-tu-tu
Non hanno riagganciato. E' sicuramente caduta la linea.

Ora richiamo.

 Driiiiin. "Buongiorno. Lei ha chiamato il centralino blablabla. I nostri operatori sono momentaneamente occupati, ma La  tu-tu-tu-tu-tu-tu-tu-tu-tu-tu-tu-tu-tu-tu-tu
Non hanno riagganciato. E' sicuramente caduta la linea.

Ora richiamo.

Driiiiin. "Buongiorno. Lei ha chiamato il centralino blablabla. I nostri operatori sono momentaneamente occupati, ma La preghiamo di restare in linea per non perdere la priorità acquisita. Sentirà comunque il segnale di telefono libero, perchè il nostro sistema attende di collegarla al primo operatore disponibile. La preghiamo di non riagganciare."
No no. Non riaggancio. Ma stavolta sarà la volta buona.
Tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuu tuu tuu tuu tuu tuu tuu tuu
Tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuu tuu tuu tuu tuu tuu tuu tuu
Tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuu tuu tuu tuu tuu tuu tuu tuu
Tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuu tuu tuu tuu tuu tuu tuu tuu
Tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuu tuu tuu tuu tuu tuu tuu tuu
"Buongiorno. Lei ha chiamato il centralino blablabla. I nostri operatori sono momentaneamente occupati, ma La preghiamo di restare in linea per non perdere la priorità acquisita. Sentirà comunque il segnale di telefono libero, perchè il nostro sistema attende di collegarla al primo operatore disponibile. La preghiamo di non riagganciare."
Tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuu tuu tuu tuu tuu tuu tuu tuu
Tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuu tuu tuu tuu tuu tuu tuu tuu
Tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuu tuu tuu tuu tuu tuu tuu tuu
Tu-tu-tu-tu-tu-tu-tu-tu-tu-tu-tu-tu-tu-tu-tu-tu
Non è caduta la linea. Hanno sicuramente riagganciato.

Le segreterie sono come gli uomini.
Sono tutte uguali.