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19/02/14

Cause di sturbo

Il fatto che 'sto blog non si aggiorni da solo, con al massimo la sola partecipazione di qualche impulso mentale che, non si capisce perchè, si alloca sempre in orari notturni. Ma parecchio notturni. Che tipo alle 3 di notte ho abbastanza idee per portare avanti cinque blog per sette anni, mentre alle 11 del mattino i miei emisferi sono aridi e devastati stile deserto di Atacama. Le meraviglie dell'insonnia e della vecchiaia più che incipiente.

I saldi su Yoox. Cioè, capiamoci, la stessa esistenza di Yoox è uno sturbo. Ma coi saldi. Ah, i saldi. Talmente "ah" che il neurone, l'unico che sopravvive a fasi alterne al deserto di Atacama, s'è rifiutato di salvare Yoox tra i preferiti. Almeno c'è la (vaga) speranza che in fase di down mi dimentichi della sua esistenza. Definitivamente. Dell'esistenza di Yoox, intendo, non di quella del neurone. O del deserto di Atacama.

Il pispolo che cresce. Che tipo in un mese è cresciuto di tre centimetri. Praticamente è alto quanto me. E diventa interattivo. "Puck, vedi che il computer non funziona? Non scrive.". E lui ti passa la penna. uahahahahahahah
O anche "Puck, vedi che non lo posso mettere 'Lo stretto indispensabile'? Non riesco a cliccare.". E lui ti passa il mouse. uahahahahahah 
A che livello di disperanti scuse si può arrivare per non vedere per la trecentomillesima volta Baloo che se la suona e se la canta? A un livello basso. Molto basso. Molto molto basso.

Il VicinoFigo che diventa più figo anche se intabarrato come Babbo Natale durante una tempesta artica. Peccato che non se la suoni nè se la canti. Mica come Baloo. Siamo fermi da agosto al "Ti va una pizza una sera?" "Può darsi." e non ci siamo mossi. Che poi, mica è facile muoversi quando ogni saluto è supervisionato da qualcuno. Pure il pispolo ci mette del suo, lui e il suo monopolizzare qualsiasi conversazione a suon di sillabe gutturali.

EvvaiCosì che sembra pagata a parole. Ma statti zitta una volta ogni dieci, no? Vivi in casa con una RincoNonna e un SignorNo, mica ti puoi mettere a ribattere a ogni respiro, sennò non si vive più. Appunto. Che si tratti di una reminiscenza dell'uno-quando-un-c'era-nessuno (by RN) o di una accesa polemica sui massimi sistemi (by SN) lei non può esimersi dall'esprimere il suo dissenso. Perchè lei dissente, sempre. E non è che se tiene un cecio in bocca. No-no-no. Lei il cecio lo trasmette in mondovisione, che Grillo col suo streaming è un dilettante. Sia mai che qualcuno possa pensare che lei non è il pezzo meglio e la femmina alfa. Quando si dice sperare in una laringofaringite fulminante.

Avere degli improvvisi flash delle stronzate dette quasi a ruota continua dal biiiiiiiiiiiiiiip del mio ex, e pensare ogni volta "Perchè non ho capito subito? Perchè portarla avanti per mesi? Perchè non dare retta all'istinto e fuggire a gambe levate? Perchè fingere che tutte queste cose non mi dessero fastidio?" Eh. Perchè. Mica lo so. Magari potrei saperlo, ma c'ho veramente voglia di mettermi a cogitare su un tizio pieno quanto il vuoto assoluto? Anche no. Certo che poi mi viene in mente qualche stupida frase (stupida nel senso di stupida, eh, che io gli stupidi li rinchiuderei a Stupidilandia. Fra l'altro, quanto è stupida la parola 'stupido'?) e mi vien voglia di grattarmi fino a cancellare il ricordo. Chissà se la crema al cortisone può tornare utile.


E' un periodo sturbante, non c'è niente da fare.


04/07/13

Reiterati rivolgimenti (di palle)

Io e l'insonnia siamo amiche da un bel po'.
Ma non è questo il problema.
Il problema è che mi stavo beando del fatto che è dal 18 maggio che nessuno mi straccia le palle parlandomi del mio ex. Ed ero parecchio beata.
Poi apro Facebook, giusto per vedere se c'era qualche notifica, così, in amicizia, e mi trovo un messaggio privato dell'entourage dell'ex. Sì, proprio di quello lì.
E già lì m'è partito un certo giramento.
L'entourage mi informa, pure piuttosto malamente, che all'ufficio postale di pertinenza del PaeselloBucolico c'è un libro che mi aspetta. Un libro. Spedito dall'ex. E che beh, se non ho ricevuto nessun avviso passi, ma se invece l'ho volutamente ignorato sono un mostro insensibile senza cuore.
Non proprio con queste parole, ma il concetto era chiaramente comprensibile anche da un minus habens.
Ora.
Tralasciamo le considerazioni sul fatto che i libri costano, le spedizioni pure, e che quindi non si capisce come abbia fatto l'ex a compiere un tale atto eroico. Tralasciamo anche quelle riguardanti la venerazione che nutro per i libri e che mi renderanno difficilissimo il doverglielo rendere. Del resto, ad atto eroico si risponde con atto eroico.
Soffermiamoci invece sull'entourage.
Perchè, se l'ex m'avesse scritto, o chiamato, o anche mandato un messaggio di fumo in caso di saldi sulla legna, avrei potuto capirlo. Sono un mostro insensibile e senza cuore, ma mica stupida, eh.
Ma l'entourage, che cazzo c'entra? Perchè, oltre ad avere a che fare con uno che evidentemente non ha capito che ci siamo lasciati, devo anche guardarmi dal suo amico che non perde occasione per ricordarmi che loro esistono?
Voglio dire. Esisti? Buon per te. Ma la cosa non mi tange minimamente. Lasciami in pace, fammi godere 'ste giornate di tempo ballerino, le risate di Puck, l'insonnia, la crostata di marmellata e lo spuntino di mezzanotte. Non ricordarmi che ho sprecato un anno e mezzo con qualcuno che, davvero, mi domando come ho fatto a non sfanculizzare in tempo zero. Lasciami vagare beata nel vortice della vita da single. Vortice mentale, eh. Questo assaporare possibilità che non necessariamente si devono concretizzare, libertà che non necessariamente devo mettere alla prova, limiti che non ho necessariamente bisogno di oltrepassare, o di rispettare. Questa sana consapevolezza di imperituro egoismo grazie al quale posso fare quello-che-voglio-quando-voglio-come-voglio senza dover allertare nessuno, senza dare spiegazioni che non siano strettamente necessarie, senza giustificare parole, silenzi e punteggiature, senza preparare mentalmente discorsi adatti a non suscitare crisi, paure, seghe mentali, illazioni.
Io single sto bene, si nota?
Non capisco, non accetto e non giustifico questo quasi continuo immischiarsi in cose che l'entourage potrebbe tranquillamente ignorare. Così come potrebbe ignorare me. Non sopporto di trovare questi messaggi su Facebook, così come non sopporto il timore che mi assale quando vedo certi tipi di macchine e penso che potrebbero aver davvero fatto la follia di venire qua. E cosa dovrei dirgli? "Mi dispiace se stai male, ma io sto così bene che non lo credo quasi possibile"? "Non mi pento di averti lasciato, mi pento solo di non averlo fatto prima"? "Pensare all'anno e mezzo che ho passato con te mi fa venire l'orticaria e dei seri serissimi dubbi sulla mia sanità mentale"?
Sono tutte cose che penso.
Sono tutte cose che me lo toglierebbero dalle palle definitivamente. Almeno spero.
Potrei anche dirgli di peggio, volendo.
Ma non mi piace giocare al massacro.
Del resto, non mi piace nemmeno passare la notte al vento dei cojoni che girano.





17/09/12

Il mistero degli orari scomparsi

Oggi. Mail.
"Gentile studente (o presunto tale) ti comunichiamo con piacere che gli orari delle lezioni sono stati pubblicati al seguente link [...]. Ti preghiamo di prenderne visione e di segnare con attenzione le aule. La segreteria non si ritiene responsabile di ritardi o assenze imputabili alla disattenzione personale. Buon anno accademico."

Ma che carini. Come sono attenti. Ti avvertono pure che ci sono gli orari. E poi, con che anticipo. Mannaggia. Mi è successo di arrivare il primo giorno di lezioni e andare all'arrembaggio alla ricerca di corsi e aule perchè nessuno si era preso la briga di scriverlo da qualche parte. Mi piace 'sta cosa, sìsìsì. Certo, poveretti, chissà con chi hanno a che fare normalmente, se sono costretti a ricordare che non è colpa loro se manchi alle lezioni. Mah. Io so' mejo per fortuna.

Clicco sul link e attendo fiduciosa.
La pagina si sta caricando.
La pagina si sta caricando.
La pagina si sta caricando.
La pagina non è raggiungibile.

Vabbè.
Capita. Avranno sbagliato a scrivere il link.
Voglio dire, può succedere a chiunque.
Vado sulla homepage dell'Università.
Scelgo la facoltà.
Tra trippole e trappole arrivo alla pagina "Orari delle lezioni".
Non è stato intuitivo e immediato come può sembrare, ma l'importante è che ce l'ho fatta.
Orario delle lezioni... orario delle lezioni... mumble mumble.
Qua c'è la divisione in semestri. No.
Qua c'è la divisione in bimestri. No.
Oh. Qua c'è il link agli orari.
No. Non c'è.
In compenso c'è un avviso.

"Gli orari saranno disponibili entro il 31/09."

Non è bello illudere (non più) giovani studenti di belle speranze, ecco.

 

07/09/12

Hopeless

Antefatto. Io e Lui al centro commerciale

Negozio 1.
LG: “Oooooooohhhhhhhhhhhh tesoro, guarda che carino quell'anellino lììììììììììì.”
Lui: “Chi? Cosa? Quale? Dove siamo? Chi sono? Chi sei? Perchè? Voglio la mamma.”

Negozio 2.
LG: “Oooooooohhhhhhhhhhhh tesoro, guarda che carino quell'anellino lììììììììììì”
Lui: “Chi? Cosa? Quale? Dove siamo? Chi sono? Chi sei? Perchè? Voglio la mamma”
LG: “Ehi, Lui, perché sei sbiancato? Ho detto solo carino. Costa anche meno dell'altro. Avevi detto che me lo compravi. E adesso non puoi fare le scene al negozio. S'è spaventata pure la commessa. Usciamo. Adesso. Ggggggrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr.”

Fuori.
Lui: “E' inutile che ti arrabbi con me. Ho realizzato che cos'era un anello solo quando l'ho visto. Non è colpa mia.”
LG: “Come hai realizzato cos'era un anello solo quando l'hai visto? Un anello è un anello. E che significa che non è colpa tua? E di chi sarebbe la colpa? Mia?”
Lui: “No, non è colpa tua. E' colpa del mio cervello. Quindi non è colpa mia.”
LG: “...”

Fatto. Una pomeriggio al telefono.

LG: “Tesoro? Ti ricordi quando ti ho parlato del percorso universitario che andava chiuso, e di quel corso là e blablabla? Beh, là c'è anche un tizio che conosco e che... beh... ecco... insomma...”
Lui: “Vuoi farmi ingelosire? Perchè vuoi farmi ingelosire?”
LG: “Ma nooooooo scemotto. Te lo dicevo per chiarezza. Per sincerità. Non sei felice che ti dico tutto? A proposito, sai che il mio VicinoFigo è tornato single dopo 5 anni che era fuori dal mercato sentimentale? E non è che si chiama VicinoFigo così a caso.”
Lui: “Vuoi farmi ingelosire? Perché vuoi farmi ingelosire?”
LG: “Io? Ma no. Te lo dicevo per chiarezza. Per sincerità. Non sei felice che ti dico tutto? A proposito...”
Lui: “Cosa? Chi altro c'è? Cosa devi dirmi? Forza, dillo e basta.”
LG: “No, niente. E' che a una certa età, quando conosci una persona nuova, la prima cosa che guardi è se ha l'anulare della mano sinistra libero o occupato. Sai, tipo i cani che si annusano il sedere. Solo che non ti annusi, e guardi l'anulare della mano sinistra. E' meno invasivo, no?...”
Lui: “...”
LG: “...però, ecco, il mio anulare è libero. Io sono impegnata. E conoscerò un sacco di persone. Non credo di poter far fronte a questo conflitto di interessi...”
Lui: “...”
LG: “...quindi insomma, uomo avvisato mezzo salvato, no?”
Lui: “...”
LG: “Lui? Ehi? Lui?? Dì qualcosa perdindirinda. Non ti importa? Ti importa? Ci sei? Allora? Prontooooo?”
Lui: “Chi? Cosa? Quale? Dove siamo? Chi sono? Chi sei? Perchè? Voglio la mamma.”

Non ci sono speranze per il mio anulare.

05/09/12

Apparenti differenze

Alla ricerca, più o meno disperata, di un modo per entrare in possesso del mio certificato di laurea (che è mio, no? perchè devo entrarne in possesso, se è mio?), accedo al sito dell'Università della CittadinaMedievale e tento di prendere un appuntamento con la segreteria studenti. 
Il primo posto disponibile è nel 2013. Mica sarebbe un problema, per me, se non fosse che mi serve entro la fine di ottobre. Ottobre 2012 intendo.
Non demordo. Voglio il mio certificato di laurea e lo avrò. 
Cerco il numero di telefono della segreteria. Non esiste. Eventualmente c'è il numero di fax, da usarsi solo in caso di estremissima necessità, e poi siamo seri: quando mai leggono i fax?
Invio comunque il fax. Che ci volete fare, sono speranzosa di natura.
Mando anche una mail. Magari me lo possono inviare in pdf.
Cioè, manderei una mail. Peccato che l'indirizzo segnalato non è valido.
Impreco.
Il mio futuro è appeso a un fax.

Alla ricerca, più o meno disperata, di un modo per entrare in possesso di vitali informazioni (che non sono mie, siamo d'accordo, però devo entrarne in possesso lo stesso) per una nuova immatricolazione in una nuova università - che avrei intenzione di fare per mettere almeno un punto e virgola alla mia istruzione universitaria -, rinvengo sul sito appositamente costruito all'uopo il numero di un centralino appositamente adibito a dispensare vitali informazioni a quelli come me. Stupidi? No. Intendo quelli come me, alla ricerca delle vitali informazioni di cui sopra. Attivo 5 giorni su 7, con orari decenti.

Vedi? Lo sapevo io. Basta allontanarsi di qualche (centinaio) di chilometri e la vita cambia radicalmente. Centralini adibiti, siti chiari, questo è un mondo che non si preoccupa della distanza, che mette tutti sullo stesso piano. anche se non abiti di fronte alla segreteria. Un mondo online, che pensa per pdf, amico dei gggiovani, per il quale non è necessario abbattere ettari di foresta amazzonica, senza elefantiaci archivi cartacei, oh yeah. Solo qui, nella CittadinaMedievale, sono convinti che il mondo sia della carta sbiancata, dei piccioni viaggiatori e dei viaggi a vuoto. Ah, ma il mondo cambia e io cambierò con lui. Oh yeah.

Driiiiin. "Buongiorno. Lei ha chiamato il centralino blablabla. I nostri operatori sono momentaneamente occupati, ma La preghiamo di restare in linea per non perdere la priorità acquisita. Sentirà comunque il segnale di telefono libero, perchè il nostro sistema attende di collegarla al primo operatore disponibile. La preghiamo di non riagganciare."
Che figo. Tsè. Figurati se riaggancio. Già vi amo.
Tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuu tuu tuu tuu tuu tuu tuu tuu
Tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuu tuu tuu tuu tuu tuu tuu tuu
Tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuu tuu tuu tuu tuu tuu tuu tuu
Peccato che non c'è la musichetta. Ma vabbè. Queste sono persone serie, mica pensano alla musichetta. Lavorano e badano al sodo. Io vi amo.
Tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuu tuu tuu tuu tuu tuu tuu tuu
Tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuu tuu tuu tuu tuu tuu tuu tuu
Click.
Evvai, mi hanno risposto. Sapevo che facevo bene ad amarli.
Tu-tu-tu-tu-tu-tu-tu-tu-tu-tu-tu-tu-tu-tu-tu-tu
Non hanno riagganciato. E' sicuramente caduta la linea.

Ora richiamo.

 Driiiiin. "Buongiorno. Lei ha chiamato il centralino blablabla. I nostri operatori sono momentaneamente occupati, ma La  tu-tu-tu-tu-tu-tu-tu-tu-tu-tu-tu-tu-tu-tu-tu
Non hanno riagganciato. E' sicuramente caduta la linea.

Ora richiamo.

Driiiiin. "Buongiorno. Lei ha chiamato il centralino blablabla. I nostri operatori sono momentaneamente occupati, ma La preghiamo di restare in linea per non perdere la priorità acquisita. Sentirà comunque il segnale di telefono libero, perchè il nostro sistema attende di collegarla al primo operatore disponibile. La preghiamo di non riagganciare."
No no. Non riaggancio. Ma stavolta sarà la volta buona.
Tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuu tuu tuu tuu tuu tuu tuu tuu
Tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuu tuu tuu tuu tuu tuu tuu tuu
Tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuu tuu tuu tuu tuu tuu tuu tuu
Tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuu tuu tuu tuu tuu tuu tuu tuu
Tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuu tuu tuu tuu tuu tuu tuu tuu
"Buongiorno. Lei ha chiamato il centralino blablabla. I nostri operatori sono momentaneamente occupati, ma La preghiamo di restare in linea per non perdere la priorità acquisita. Sentirà comunque il segnale di telefono libero, perchè il nostro sistema attende di collegarla al primo operatore disponibile. La preghiamo di non riagganciare."
Tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuu tuu tuu tuu tuu tuu tuu tuu
Tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuu tuu tuu tuu tuu tuu tuu tuu
Tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuuu tuu tuu tuu tuu tuu tuu tuu tuu
Tu-tu-tu-tu-tu-tu-tu-tu-tu-tu-tu-tu-tu-tu-tu-tu
Non è caduta la linea. Hanno sicuramente riagganciato.

Le segreterie sono come gli uomini.
Sono tutte uguali.