Sabato pomeriggio è apparso un cartello "Vendesi".
Sulla porta di casa del VicinoFigo.
Ed è stato subito panico.
La ricerca di maggiori informazioni è stata immediata e forsennata.
Gli scenari più terribili sono parsi immediatamente i favoriti.
Il trauma era lì, pronto a dispiegarsi in tutto il suo splendore.
Voglio dire, è più di un quarto di secolo che il VicinoFigo fa il VicinoFigo.
Non può esistere il PaeselloBucolico senza il VicinoFigo.
Imploderebbe.
Poi, dopo il tramonto, quando il buio aggiungeva del suo al panico incombente, la conferenza stampa. Benedette sempre siano le mamme pettegole.
Il VicinoFigo si trasferisce. Ha ottenuto il permesso edilizio di mettere a posto, allargare, rendere abitabile.
Cosa? L'ambaradan che sta davanti al mio cancello.
Dico davanti. Da-van-ti.
Non più leggermente di sguincio.
Davanti.
Porta - porta, finestra - finestra, giardino - giardino.
Davanti.
Ed è subito festa.
Finchè:
EvvaiCosì: "Eh, ora sì che sarebbe bello se te e il VicinoFigo... beh, hai capito cosa."
LaGiuditta: "Perchè ora sì e fino a ieri il tuo commento era 'aaaaargh'?"
EC: "Perchè adesso potrei passare a chiamarti la mattina bussandoti direttamente alla finestra di camera. In pigiama. Per passarti il caffè e berlo insieme."
LG: "..."
Aaaaargh.
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16/09/13
12/06/13
Ci vuole coraggio
VicinoFigo: "Buonasera" (detto con voce calda e profonda)
LaGiuditta: "Ciao" (sì, assomigliava più a un miao che a un ciao, ma alla fine si tratta solo di una consonante, e chi se ne frega di una consonante)
VF: "Oggi ci siamo incontrati proprio un sacco di volte" (detto con la voce calda e profonda di cui sopra)
LG: "Eh sì. (lo so, e sono state tutte queste volte in cui ci siamo incontrati realmentecasualmente a convincermi che sia un segno del destino. E anche il sole. E il fatto che stamani non sei andato a lavoro e avevi quella camicia bianca con cui eri ancora più figo. E che FS non è venuta e ci siamo visti anche senza la complicità di Puck-che-è-sempre-un'-ottima-scusa. Insomma, il destino mi chiama, e devo rispondere. Va bene, più che chiamarmi mi pare che il destino mi stia tirando per i capelli. Almeno spero. Non sono mai stata brava a capire cosa dicesse il destino. Ma, questa volta, o la va o la spacca)."
VF: "..."
LG: "Senti, ti andrebbe una pizza una sera?"
VF: "Ah. Beh. Boh."
LG: "Ah."
VF: "Non lo so."
LG: "Ah. Ehm. (Ho lasciato il gatto sul fuoco, scusa, devo andare.)
VF: "Può darsi."
Del resto, dall'uomo che se ne era già uscito con la perla del "ma per pescare bisogna uscire", cosa potevo aspettarmi?
LaGiuditta: "Ciao" (sì, assomigliava più a un miao che a un ciao, ma alla fine si tratta solo di una consonante, e chi se ne frega di una consonante)
VF: "Oggi ci siamo incontrati proprio un sacco di volte" (detto con la voce calda e profonda di cui sopra)
LG: "Eh sì. (lo so, e sono state tutte queste volte in cui ci siamo incontrati realmentecasualmente a convincermi che sia un segno del destino. E anche il sole. E il fatto che stamani non sei andato a lavoro e avevi quella camicia bianca con cui eri ancora più figo. E che FS non è venuta e ci siamo visti anche senza la complicità di Puck-che-è-sempre-un'-ottima-scusa. Insomma, il destino mi chiama, e devo rispondere. Va bene, più che chiamarmi mi pare che il destino mi stia tirando per i capelli. Almeno spero. Non sono mai stata brava a capire cosa dicesse il destino. Ma, questa volta, o la va o la spacca)."
VF: "..."
LG: "Senti, ti andrebbe una pizza una sera?"
VF: "Ah. Beh. Boh."
LG: "Ah."
VF: "Non lo so."
LG: "Ah. Ehm. (Ho lasciato il gatto sul fuoco, scusa, devo andare.)
VF: "Può darsi."
Del resto, dall'uomo che se ne era già uscito con la perla del "ma per pescare bisogna uscire", cosa potevo aspettarmi?
01/02/13
Corrispondenza di amorosi geni
LaGiuditta: "Sbav sbav"
SignorNo: "Fammi indovinare. C'è il VicinoFigo che armeggia qui fuori."
LG: "Sbav sbav"
SN: "Ma ora che te ne vai in TerraLombarda lui poverino che dovrebbe fare? Aspettarti?"
LG: "Sbav sbav"
SN: "E poi ti perdi gran parte della stagione di pesca."
LG: "Sbav sbav. Ma io a maggio torno. E resto fino a settembre. Perderò la stagione di pesca, ma mi becco in pieno quella della canottiera bianca."
SN: "..."
LG: "Sbav sbav"
SN: "E poi lui è un timidone, non ti chiederà mai di uscire."
LG: sguardo di disappunto. Nell'ottica paterna dovrei essere io la timidona. Quest'uomo mi conosce troppo bene. Sgrunt. "Sbav sbav"
SN: "Se vuoi posso farvi io da mediatore."
LG: "..."
SN: "Facciamo così: domani per distrarti mi aiuti a smontare la mensola/spostare l'armadio/portare su il mobile/spostare il tuo nano da camera/togliere il comodino."
LG: "Papino, ma visto che fai tanto lo splendido perchè non chiedi al VicinoFigo di aiutarti?"
SN: "Ottima idea. Mica c'avevo pensato. Sarà divertente vedere la tua faccia quando scenderai a fare colazione e te lo troverai in attesa davanti alle scale. Ti conviene cambiare il pigiama peloso, pare che la flanella uccida l'ormone."
LG: "..."
Chissà se è meglio morire di imbarazzo in pigiama di flanella o di freddo in sottoveste di seta.
SignorNo: "Fammi indovinare. C'è il VicinoFigo che armeggia qui fuori."
LG: "Sbav sbav"
SN: "Ma ora che te ne vai in TerraLombarda lui poverino che dovrebbe fare? Aspettarti?"
LG: "Sbav sbav"
SN: "E poi ti perdi gran parte della stagione di pesca."
LG: "Sbav sbav. Ma io a maggio torno. E resto fino a settembre. Perderò la stagione di pesca, ma mi becco in pieno quella della canottiera bianca."
SN: "..."
LG: "Sbav sbav"
SN: "E poi lui è un timidone, non ti chiederà mai di uscire."
LG: sguardo di disappunto. Nell'ottica paterna dovrei essere io la timidona. Quest'uomo mi conosce troppo bene. Sgrunt. "Sbav sbav"
SN: "Se vuoi posso farvi io da mediatore."
LG: "..."
SN: "Facciamo così: domani per distrarti mi aiuti a smontare la mensola/spostare l'armadio/portare su il mobile/spostare il tuo nano da camera/togliere il comodino."
LG: "Papino, ma visto che fai tanto lo splendido perchè non chiedi al VicinoFigo di aiutarti?"
SN: "Ottima idea. Mica c'avevo pensato. Sarà divertente vedere la tua faccia quando scenderai a fare colazione e te lo troverai in attesa davanti alle scale. Ti conviene cambiare il pigiama peloso, pare che la flanella uccida l'ormone."
LG: "..."
Chissà se è meglio morire di imbarazzo in pigiama di flanella o di freddo in sottoveste di seta.
22/12/12
Attanagliandosi
VicinoFigo: "Ciao!"
LaGiuditta: "Ehi, buongiorno!"
[segue conversazione sul tempo, sul freddo, sull'albero di Natale e su Puck, argomento sempre vincente e che dà innumerevoli spunti]
LG: "Ma quindi stasera sei impegnato?"
VF: "Ehm. Sì. C'è da preparare la festa per stasera, in piazza..."
LG: "Ah sìsìsì, me l'avevano detto che c'era. Ma a che ora è?"
VF: "Mah. Boh. Credo che inizi verso le 21:00."
LG: "Ah, benebene."
VF: "Ma poi SignorNo l'ha sfruttato il permesso di pesca?"
LG: "No, macchè, però per Natale gli regalo il rinnovo. Solo che ci vuole portare anche me e io non so pescare. Anzi, mi insegni a pescare?"
VF: "Insegnarti? A pescare? Ma bisogna uscire per pescare!"
LG: "Sì, immaginavo che pescare in salotto sarebbe stato complesso."
VF: "Ahahah. Beh, bisogna aspettare che l'ambiente si riscaldi."
LG: "Ehm. Sì. Sìsì. Certo. Ehm."
VF: "..."
LG: "..."
VF: "..."
LG: "Beh, allora ciao."
VF: "Ciao."
Ora.
Va bene che ci sono rimasta malissimo, e magari è solo perchè mi aspettavo tutt'altre risposte.
Va bene che c'è ampio ampissimo spazio di miglioramento, e non ce n'è di peggioramento.
Va bene che stai a organizzare 'na festa di cui non conosci gli orari.
Va bene che l'ambiente posso scaldarlo io, mica c'è bisogno di aspettare la primavera. Basta che mi dici dove e quando.
Ma da dove cavolo t'è uscita quell'infelicissima frase "Ma per pescare bisogna uscire"?
Cos'è, pensi che pesco nella vasca da bagno coi pesci gonfiabili?
Pensi che non sia capace di varcare l'uscio di casa con pantaloni verdi e stivali di gomma?
Pensi che alla mia augusta età abbia bisogno del permesso di mamma e papà?
Pensi di aver bisogno di un bodyguard cattivo e nerboruto?
Pensi che si tratti solo di una ignobile scusa per attentare alla tua virtù di trentaquattrenne single?
Qualcuno mi dica cosa pensava, pronunciando quelle 5 inutili parole, prima che il dubbio mi dissolva l'unico neurone rimastomi.
LaGiuditta: "Ehi, buongiorno!"
[segue conversazione sul tempo, sul freddo, sull'albero di Natale e su Puck, argomento sempre vincente e che dà innumerevoli spunti]
LG: "Ma quindi stasera sei impegnato?"
VF: "Ehm. Sì. C'è da preparare la festa per stasera, in piazza..."
LG: "Ah sìsìsì, me l'avevano detto che c'era. Ma a che ora è?"
VF: "Mah. Boh. Credo che inizi verso le 21:00."
LG: "Ah, benebene."
VF: "Ma poi SignorNo l'ha sfruttato il permesso di pesca?"
LG: "No, macchè, però per Natale gli regalo il rinnovo. Solo che ci vuole portare anche me e io non so pescare. Anzi, mi insegni a pescare?"
VF: "Insegnarti? A pescare? Ma bisogna uscire per pescare!"
LG: "Sì, immaginavo che pescare in salotto sarebbe stato complesso."
VF: "Ahahah. Beh, bisogna aspettare che l'ambiente si riscaldi."
LG: "Ehm. Sì. Sìsì. Certo. Ehm."
VF: "..."
LG: "..."
VF: "..."
LG: "Beh, allora ciao."
VF: "Ciao."
Ora.
Va bene che ci sono rimasta malissimo, e magari è solo perchè mi aspettavo tutt'altre risposte.
Va bene che c'è ampio ampissimo spazio di miglioramento, e non ce n'è di peggioramento.
Va bene che stai a organizzare 'na festa di cui non conosci gli orari.
Va bene che l'ambiente posso scaldarlo io, mica c'è bisogno di aspettare la primavera. Basta che mi dici dove e quando.
Ma da dove cavolo t'è uscita quell'infelicissima frase "Ma per pescare bisogna uscire"?
Cos'è, pensi che pesco nella vasca da bagno coi pesci gonfiabili?
Pensi che non sia capace di varcare l'uscio di casa con pantaloni verdi e stivali di gomma?
Pensi che alla mia augusta età abbia bisogno del permesso di mamma e papà?
Pensi di aver bisogno di un bodyguard cattivo e nerboruto?
Pensi che si tratti solo di una ignobile scusa per attentare alla tua virtù di trentaquattrenne single?
Qualcuno mi dica cosa pensava, pronunciando quelle 5 inutili parole, prima che il dubbio mi dissolva l'unico neurone rimastomi.
15/12/12
Approcci
Le luci sono accese.
E' evidentemente un segno.
TOC TOC.
Segni di vita dall'interno.
La porta si apre.
Il VicinoFigo appare nel suo splendore casalingo.
VicinoFigo: "Ciao!"
LaGiuditta: "Ehm. Coff coff. Ehr. Uhm."
VF: "..."
LG: "Ciao!!!!!!!!! (oddio quanto sei figo in versione casalinga, oddio oddio oddio)
VF: "Dimmi tutto."
LG: "..." (guardalo negli occhi, anzi no, non lo guardare, anzi sì, guardalo. Cazzo Giuditta, dì qualcosa.)
VF: "Va tutto bene?"
LG: "No. Ehm. Sì. Ehm. Coff coff. (e te saresti quella intelligente? Ti pare di essere intelligente? Recuperal'ormone il neurone e dì qualcosa) Io e FS abbiamo fatto i bomboloni. Molti bomboloni. Te ne ho portato qualcuno, magari ci fai colazione domattina (o magari ci facciamo colazione insieme. Porca miseria, Giuditta, contegno.). Oddio, spero che siano sempre buoni domattina. (sì dai, fagli 'na conferenza sulla conservazione del bombolone. Tanto, ormai, non puoi più fingere di essere intelligente.)"
VF: "Ah. Grazie."
LG: "Eh. Prego."
VF: "..."
LG: "..." (intanto ti entro in casa. Lo faccio? Non lo faccio? Ma sì, dai, facciamolo.)
VF: "Ah. Sìsìsì. Entra. Accomodati pure."
LG: "Ehm. Ehr. Coff coff. Grazie." (Bene. Sono entrata. Oddio. Sono entrata. Ok. Niente panico, niente panico. Niente. Panico.)
VF: "..."
LG: "Ecco. Sì. Poi volevo chiederti scusa per l'altro giorno. Non sono proprio riuscita ad arrivare in orario. E' che poi non ti ho più visto... (da solo. Intendo dire che non ti ho più visto da solo. Capiscimi. Io ti vedrei sempre, comunque e dovunque, possibilmente nudo e a mia totale disposizione. Oddio. Devo smettere di pensarlo nudo. Devo. Smettere. Almeno per i prossimi 10 minuti. Vabbè. Facciamo 5.)"
VF: "Ah ecco. Mi stavo chiedendo che fine avevi fatto, in effetti."
LG: "..." (Oh. Mio. Dio. Si è accorto che gli ho dato buca. Si è chiesto perchè. Mi ha pensata. Oh. Mio. Dio. Trombamitrombamitrombami. Cazzo. Non dovevo pensarci per 5 minuti.)
VF: "E cosa volevi chiedermi?"
LG: "(trombamitrombamitrombami) Uhm. Coff coff. Dunque. Volevo regalare il coso lì come si chiama il permesso di pesca ecco a SignorNo e ho cercato un po' su internet e non ho trovato niente (bugiardabugiardabugiarda) quindi volevo chiederti se potevi darmi qualche dritta no perchè non so proprio da che parte iniziare e quindi insomma se non ti scoccia darmi una mano magari torno e ne riparliamo con calma vabbè dimmi te."
VF: "Beh. Ecco. Vai all'ufficio postale, gli chiedi il bollettino apposito, lo compili a nome di SignorNo e lo paghi."
LG: "Ah. Facile. (ma maremma ladra abito in un Paese in cui tra un po' devo compilare cinque quintali di scartoffie per respirare, e ti pare che per una volta che ho bisogno di una burocrazia lenta e ridondante non ti vado a beccare l'unica cosa per cui c'è bisogno solo di un risicatissimo bollettino? 'fanculo 'fanculo 'fanculo.)
VF: "Sì, devi solo decidere se lo fai per le acque interne o per il mare."
LG: "..." (cosa faccio, gli chiedo cosa sono le acque interne? Glielo chiedo? Glielo chiedo? No, via. Va bene che non c'è più bisogno di fingere di essere intelligente, ma cavolo, ora non esageriamo. No. Non glielo chiedo. No. No. No. Trombamitrombamitrombami. No. Sì. Oddio sì. No. Basta. Smetti. Di. Pensare. Adesso.)
VF: "..."
LG: "Perfetto. Tutto chiaro. Ufficio postale. Bollettino. Pago. Sìsìsì. Ce la posso fare. (trombamitrombamitrombami) Perchè avevo cercato su internet ma non ho trovato niente e te l'avevo anche già detto (ma quando ti ho davanti manco mi ricordo come mi chiamo) e poi vai su questi siti di pesca e ti fanno vedere un sacco di pesci e a me alla seconda squama mi si impalla il neurone (sì, come ora insomma, trombamitrombamitrombami) che poi voglio dire mica lo so 'ndo stanno 'sti pesci, io manco lo mangio il pesce con tutte quelle spine mi passa la poesia del mangiare (ecco, brava deficiente, ti sei appena fottuta altre 3-4 scuse ottime per parlargli. Hai appena vinto il premio come miglior cretina del secolo. Cretinacretinacretina.) però SignorNo ci tiene così tanto quindi ecco pensavo di regalarglielo ma mica lo so magari potrei chiederti che ne pensi (trombamitrombamitrombami) però avrei già quasi deciso quindi ecco insomma grazie mille per l'aiuto."
VF: "Ma ti pare. Tranquilla. E grazie per i bomboloni."
LG: "Prego. (ti prego non mi guardare in quel modo, e tipregotipregotiprego non mi parlare con quella voce calda che mi sciolgo come un cremino in spiaggia)"
VF: "Se poi hai bisogno, mi trovi qui, la sera."
LG: "Ti trrrrrr...ovo qui. Sì. Ehm (trombamitrombamitrombami). Grazie. Beh. Ciao."
VF: "Ciao."
P.S. di spiegazione: questa conversazione risale ad eoni fa, quando il VicinoFigo era fidanzato e io single. Era stata riportata su apposito documento word in attesa di essere tramandata ai posteri, e poi miseramente dimenticata. Ma poveretta, si meritava una chance. Io no, vista la mia inattività neuronale.
E' evidentemente un segno.
TOC TOC.
Segni di vita dall'interno.
La porta si apre.
Il VicinoFigo appare nel suo splendore casalingo.
VicinoFigo: "Ciao!"
LaGiuditta: "Ehm. Coff coff. Ehr. Uhm."
VF: "..."
LG: "Ciao!!!!!!!!! (oddio quanto sei figo in versione casalinga, oddio oddio oddio)
VF: "Dimmi tutto."
LG: "..." (guardalo negli occhi, anzi no, non lo guardare, anzi sì, guardalo. Cazzo Giuditta, dì qualcosa.)
VF: "Va tutto bene?"
LG: "No. Ehm. Sì. Ehm. Coff coff. (e te saresti quella intelligente? Ti pare di essere intelligente? Recupera
VF: "Ah. Grazie."
LG: "Eh. Prego."
VF: "..."
LG: "..." (intanto ti entro in casa. Lo faccio? Non lo faccio? Ma sì, dai, facciamolo.)
VF: "Ah. Sìsìsì. Entra. Accomodati pure."
LG: "Ehm. Ehr. Coff coff. Grazie." (Bene. Sono entrata. Oddio. Sono entrata. Ok. Niente panico, niente panico. Niente. Panico.)
VF: "..."
LG: "Ecco. Sì. Poi volevo chiederti scusa per l'altro giorno. Non sono proprio riuscita ad arrivare in orario. E' che poi non ti ho più visto... (da solo. Intendo dire che non ti ho più visto da solo. Capiscimi. Io ti vedrei sempre, comunque e dovunque, possibilmente nudo e a mia totale disposizione. Oddio. Devo smettere di pensarlo nudo. Devo. Smettere. Almeno per i prossimi 10 minuti. Vabbè. Facciamo 5.)"
VF: "Ah ecco. Mi stavo chiedendo che fine avevi fatto, in effetti."
LG: "..." (Oh. Mio. Dio. Si è accorto che gli ho dato buca. Si è chiesto perchè. Mi ha pensata. Oh. Mio. Dio. Trombamitrombamitrombami. Cazzo. Non dovevo pensarci per 5 minuti.)
VF: "E cosa volevi chiedermi?"
LG: "(trombamitrombamitrombami) Uhm. Coff coff. Dunque. Volevo regalare il coso lì come si chiama il permesso di pesca ecco a SignorNo e ho cercato un po' su internet e non ho trovato niente (bugiardabugiardabugiarda) quindi volevo chiederti se potevi darmi qualche dritta no perchè non so proprio da che parte iniziare e quindi insomma se non ti scoccia darmi una mano magari torno e ne riparliamo con calma vabbè dimmi te."
VF: "Beh. Ecco. Vai all'ufficio postale, gli chiedi il bollettino apposito, lo compili a nome di SignorNo e lo paghi."
LG: "Ah. Facile. (ma maremma ladra abito in un Paese in cui tra un po' devo compilare cinque quintali di scartoffie per respirare, e ti pare che per una volta che ho bisogno di una burocrazia lenta e ridondante non ti vado a beccare l'unica cosa per cui c'è bisogno solo di un risicatissimo bollettino? 'fanculo 'fanculo 'fanculo.)
VF: "Sì, devi solo decidere se lo fai per le acque interne o per il mare."
LG: "..." (cosa faccio, gli chiedo cosa sono le acque interne? Glielo chiedo? Glielo chiedo? No, via. Va bene che non c'è più bisogno di fingere di essere intelligente, ma cavolo, ora non esageriamo. No. Non glielo chiedo. No. No. No. Trombamitrombamitrombami. No. Sì. Oddio sì. No. Basta. Smetti. Di. Pensare. Adesso.)
VF: "..."
LG: "Perfetto. Tutto chiaro. Ufficio postale. Bollettino. Pago. Sìsìsì. Ce la posso fare. (trombamitrombamitrombami) Perchè avevo cercato su internet ma non ho trovato niente e te l'avevo anche già detto (ma quando ti ho davanti manco mi ricordo come mi chiamo) e poi vai su questi siti di pesca e ti fanno vedere un sacco di pesci e a me alla seconda squama mi si impalla il neurone (sì, come ora insomma, trombamitrombamitrombami) che poi voglio dire mica lo so 'ndo stanno 'sti pesci, io manco lo mangio il pesce con tutte quelle spine mi passa la poesia del mangiare (ecco, brava deficiente, ti sei appena fottuta altre 3-4 scuse ottime per parlargli. Hai appena vinto il premio come miglior cretina del secolo. Cretinacretinacretina.) però SignorNo ci tiene così tanto quindi ecco pensavo di regalarglielo ma mica lo so magari potrei chiederti che ne pensi (trombamitrombamitrombami) però avrei già quasi deciso quindi ecco insomma grazie mille per l'aiuto."
VF: "Ma ti pare. Tranquilla. E grazie per i bomboloni."
LG: "Prego. (ti prego non mi guardare in quel modo, e tipregotipregotiprego non mi parlare con quella voce calda che mi sciolgo come un cremino in spiaggia)"
VF: "Se poi hai bisogno, mi trovi qui, la sera."
LG: "Ti trrrrrr...ovo qui. Sì. Ehm (trombamitrombamitrombami). Grazie. Beh. Ciao."
VF: "Ciao."
P.S. di spiegazione: questa conversazione risale ad eoni fa, quando il VicinoFigo era fidanzato e io single. Era stata riportata su apposito documento word in attesa di essere tramandata ai posteri, e poi miseramente dimenticata. Ma poveretta, si meritava una chance. Io no, vista la mia inattività neuronale.
11/12/12
Quelle giornate così dense
Dottore: "Allora, signorina LaGiuditta, se la può cavare ma deve eliminare gli zuccheri dalla sua vita e dai suoi pensieri."
LaGiuditta: "Eliminare? Zuccheri? Vita? Pensieri?"
D.: "Sì, sì, sì. Esatto. Eliminare. Gli. Zuccheri. Dalla. Sua. Vita. E. Dai. Suoi. Pensieri."
LG: "Ma lei sta scherzando. Eliminando gli zuccheri eliminerei la mia vita. La prego. Mi tolga tutto ma non gli zuccheri. E nemmeno i carboidrati. Ma del resto posso fare a meno."
D.: "Ma no, suvvia, non faccia così. Mica deve eliminare tutti-tutti-tutti gli zuccheri. Basta che eviti bibite gassate, dolci, succhi di frutta, zucchero da tavola, miele, canditi, frutta secca nel senso di disidratata, datteri, fichi, castagne e uva. Mi pare fattibile, no?"
LG: "..."
D.: "Bene, mi pare che ci siamo detti tutto. Ci rivediamo tra sei mesi."
LG: "Tra sei mesi non ci rivedremo manco pe'nniente. Tra sei mesi sarò estinta. Come i dinosauri. Mi ritroverete in una bolla di ambra e un tipo folle estrarrà il mio DNA e ricreerà una me che verrà da lei e si vendicherà."
D.: "..."
E quindi niente. Ieri è finito il mio idillio con gli zuccheri.
Un idillio durato tutta la vita, ma bruscamente interrotto per cause di forza maggiore.
Sono appena 24 ore che non vedo uno zucchero, e già mi manca quel brivido di piacere che dava l'assumerne.
Per non parlare di quanto fa schifo il caffè con il dolcificante. Che poi pure il dolcificante è zucchero. Ma io non lo so perchè non l'ho googlato. Davvero.
Ieri, per inciso, è finito pure il mio idillio con Lui.
Non solo l'idillio, per la verità. Pure la storia.
E' tutta colpa mia. Cioè, non esattamente ma va bene così.
Sono una stronza insensibile. Un mostro in gonnella.
Di nuovo single. E va bene così pure questo.
E' stata una lunga giornata, ieri.
LaGiuditta: "Eliminare? Zuccheri? Vita? Pensieri?"
D.: "Sì, sì, sì. Esatto. Eliminare. Gli. Zuccheri. Dalla. Sua. Vita. E. Dai. Suoi. Pensieri."
LG: "Ma lei sta scherzando. Eliminando gli zuccheri eliminerei la mia vita. La prego. Mi tolga tutto ma non gli zuccheri. E nemmeno i carboidrati. Ma del resto posso fare a meno."
D.: "Ma no, suvvia, non faccia così. Mica deve eliminare tutti-tutti-tutti gli zuccheri. Basta che eviti bibite gassate, dolci, succhi di frutta, zucchero da tavola, miele, canditi, frutta secca nel senso di disidratata, datteri, fichi, castagne e uva. Mi pare fattibile, no?"
LG: "..."
D.: "Bene, mi pare che ci siamo detti tutto. Ci rivediamo tra sei mesi."
LG: "Tra sei mesi non ci rivedremo manco pe'nniente. Tra sei mesi sarò estinta. Come i dinosauri. Mi ritroverete in una bolla di ambra e un tipo folle estrarrà il mio DNA e ricreerà una me che verrà da lei e si vendicherà."
D.: "..."
E quindi niente. Ieri è finito il mio idillio con gli zuccheri.
Un idillio durato tutta la vita, ma bruscamente interrotto per cause di forza maggiore.
Sono appena 24 ore che non vedo uno zucchero, e già mi manca quel brivido di piacere che dava l'assumerne.
Per non parlare di quanto fa schifo il caffè con il dolcificante. Che poi pure il dolcificante è zucchero. Ma io non lo so perchè non l'ho googlato. Davvero.
Ieri, per inciso, è finito pure il mio idillio con Lui.
Non solo l'idillio, per la verità. Pure la storia.
E' tutta colpa mia. Cioè, non esattamente ma va bene così.
Sono una stronza insensibile. Un mostro in gonnella.
Di nuovo single. E va bene così pure questo.
E' stata una lunga giornata, ieri.
07/09/12
Hopeless
Antefatto. Io e Lui al centro
commerciale.
Negozio 1.
LG: “Oooooooohhhhhhhhhhhh tesoro,
guarda che carino quell'anellino lììììììììììì.”
Lui: “Chi? Cosa? Quale? Dove siamo?
Chi sono? Chi sei? Perchè? Voglio la mamma.”
Negozio 2.
LG: “Oooooooohhhhhhhhhhhh tesoro,
guarda che carino quell'anellino lììììììììììì”
Lui: “Chi? Cosa? Quale? Dove siamo?
Chi sono? Chi sei? Perchè? Voglio la mamma”
LG: “Ehi, Lui, perché sei sbiancato?
Ho detto solo carino. Costa anche meno dell'altro. Avevi detto che me
lo compravi. E adesso non puoi fare le scene al negozio. S'è
spaventata pure la commessa. Usciamo. Adesso.
Ggggggrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr.”
Fuori.
Lui: “E' inutile che ti arrabbi con
me. Ho realizzato che cos'era un anello solo quando l'ho visto. Non è
colpa mia.”
LG: “Come hai realizzato cos'era un
anello solo quando l'hai visto? Un anello è un anello. E che
significa che non è colpa tua? E di chi sarebbe la colpa? Mia?”
Lui: “No, non è colpa tua. E' colpa
del mio cervello. Quindi non è colpa mia.”
LG: “...”
Fatto. Una pomeriggio al telefono.
LG: “Tesoro? Ti ricordi quando ti ho
parlato del percorso universitario che andava chiuso, e di quel corso
là e blablabla? Beh, là c'è anche un tizio che conosco e che...
beh... ecco... insomma...”
Lui: “Vuoi farmi ingelosire? Perchè
vuoi farmi ingelosire?”
LG: “Ma nooooooo scemotto. Te lo
dicevo per chiarezza. Per sincerità. Non sei felice che ti dico
tutto? A proposito, sai che il mio VicinoFigo è tornato single dopo
5 anni che era fuori dal mercato sentimentale? E non è che si chiama
VicinoFigo così a caso.”
Lui: “Vuoi farmi ingelosire? Perché
vuoi farmi ingelosire?”
LG: “Io? Ma no. Te lo dicevo per
chiarezza. Per sincerità. Non sei felice che ti dico tutto? A
proposito...”
Lui: “Cosa? Chi altro c'è? Cosa devi
dirmi? Forza, dillo e basta.”
LG: “No, niente. E' che a una certa
età, quando conosci una persona nuova, la prima cosa che guardi è
se ha l'anulare della mano sinistra libero o occupato. Sai, tipo i
cani che si annusano il sedere. Solo che non ti annusi, e guardi
l'anulare della mano sinistra. E' meno invasivo, no?...”
Lui: “...”
LG: “...però, ecco, il mio anulare è
libero. Io sono impegnata. E conoscerò un sacco di persone. Non
credo di poter far fronte a questo conflitto di interessi...”
Lui: “...”
LG: “...quindi insomma, uomo avvisato
mezzo salvato, no?”
Lui: “...”
LG: “Lui? Ehi? Lui?? Dì qualcosa
perdindirinda. Non ti importa? Ti importa? Ci sei?
Allora? Prontooooo?”
Lui: “Chi? Cosa? Quale? Dove siamo?
Chi sono? Chi sei? Perchè? Voglio la mamma.”
Non ci sono speranze per il mio
anulare.
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